Giulia Ciarapica e Cinzia Maroni
di Alessandra Pierini
Tra i tanti talenti di Giulia Ciarapica, book influencer, collaboratrice giornalistica e scrittrice «della frazione di Casette D’Ete» tiene a precisare, c’è senz’altro quello di rendere la letteratura tutta, anche quella più datata, una esperienza briosa. Per non parlare poi della capacità di solleticare anche gli intelletti più pigri e polverosi, accendendo in chiunque la voglia irrefrenabile di leggere le opere di cui parla e persino di guardare i film che consiglia.
Giulia Ciarapica
E’ così che questa mattina, i partecipanti e le partecipanti agli Aperitivi Culturali sono usciti dagli Antichi Forni di Macerata, con una grande voglia di assistere questa sera al Macbeth allo Sferisterio (chi ancora non l’ha fatto nella prima messa in scena) con la nuova e originale chiave di lettura che Ciarapica ha suggerito. E non si esclude che molti siano andati a cercare in streaming il film “Macbeth” di Joel Coen o in libreria per acquistare una copia di “I diabolici” di Pierre Boileau o di “Fosca” di Ugo Tarchetti. Intanto un assaggio di questi straordinari personaggi è stato offerto dalle preziose letture di Gabriela Lampa.
“Scene da un matrimonio” è il titolo dell’incontro di oggi e il matrimonio in questione è in particolare quello tra Macbeth e Lady Macbeth che, come ha sottolineato Cinzia Maroni che ha condotto l’incontro «non ha neanche un nome». A dare una spiegazione è Giulia Ciarapica: « La lettura insegna che la mancanza di un nome fa diventare i personaggi un simbolo, una entità, come la Lady che è uno dei personaggi che ci restano più in mente».
Gabriela Lampa
Ma veniamo ai nostri sposi: «Macbeth è la storia di un amore tossico, di un matrimonio ma soprattutto di una complicità di coppia. Il più grande tallone di Achille di Macbeth è la paura e qui entra in gioco la Lady che fa una cosa propria delle donne, delle mogli: sanno quello che pensano i loro uomini in maniera profonda. O meglio – scherza Ciarapica – a volte hanno l’idea che i loro compagni penino di più di quello che in realtà fanno. Lei legge i grovigli di Macbeth e muove i suoi fili. C’è una buona dose di manipolazione, ma lei è una donna innamorata. Ama soprattutto che suo marito possa diventare un vincente e ottenere di più di quello che ha».
Giulia Ciarapica e Cinzia Maroni
La book influencer spiega come la coppia stazioni tra il bene e il male e si trovi ad affrontare la questione etica: «Il loro è un rapporto corrotto in cui troviamo il bello nell’orrorifico. Lei dà tutta se stessa, persino il suo corpo finché il demonio prende il sopravvento sulla coppia ed è Lady Macbeth, dopo una fase di rovesciamento, a morire. Ma in realtà non muore lei, muore l’intento principale, quello che in lei ha rappresentato il demone del potere».
Cinzia Maroni e Dante Pettorossi di Nino
E dal matrimonio dei Macbeth, Giulia Ciarapica passa a Lucienne Mogard e Fernand Ravinel de “I diabolici”: «E’ stato definito “un interminabile attacco di cuore” e vi assicuro che lo è per 172 pagine che è un capolavoro di manipolazione a doppia mandata». Per finire Fosca di Ugo Tarchetti: «E’ un vampiro all’italiana, una sanguisuga che, bruttissima, lo manipola con l’intelligenza».
A concludere come di consueto l’incontro un calice di vino di Villa Forano e le prelibatezze di Nino Caffè, storico locale a Macerata.
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