Simone Livi, capogruppo Fdi in Consiglio regionale e relatore di maggioranza del piano
Tra gli atti approvati dal Consiglio regionale nella sua ultima seduta di questa legislatura, quella di ieri, c’è anche il nuovo Piano regionale delle infrastrutture Marche 2032.
Un piano, corredato da Valutazione ambientale strategica e sostenuto da un investimento complessivo di 5,9 miliardi di euro, che si sviluppa lungo quattro assi strategici: riconnettere le Marche all’Italia e all’Europa; promuovere un nuovo corridoio diagonale tra Adriatico, Tirreno, Balcani e Atlantico, valorizzando la vocazione logistica del porto di Ancona nell’ambito delle “Autostrade del Mare”; costruire una rete infrastrutturale “a maglia”, superando l’arretratezza della configurazione “a pettine”, con l’integrazione tra gomma e ferro e il completamento di opere fondamentali come la Pedemontana delle Marche e l’anello ferroviario; realizzare infrastrutture moderne, sostenibili e inclusive, capaci di ridurre i tempi di percorrenza, aumentare la sicurezza, migliorare la qualità dell’ambiente e generare nuove opportunità occupazionali, soprattutto per i giovani.
Per il Maceratese, il piano prevede in primo luogo il completamento della Pedemontana nel tratto Fabriano–Matelica–Castelraimondo, ampliando il tratto interno; la realizzazione dell’intervalliva Sforzacosta/via Mattei e della bretella di collegamento con la frazione di Villa Potenza; la realizzazione dello svincolo autostradale di Potenza Picena; la bretella di collegamento tra la superstrada a Civitanova Marche e Porto Sant’Elpidio per decongestionare l’intersezione nei centri urbani e ottimizzare i flussi lungo la costa sud delle Marche; infine, il dragaggio portuale e il monitoraggio civile relativo al porto di Civitanova.
Un tratto della Pedemontana a Castelraimondo
«Con l’approvazione del piano, la nostra regione compie un passo storico verso il superamento di un gap infrastrutturale che per troppo tempo ha condizionato lo sviluppo, la competitività e la qualità della vita nei nostri territori – commenta il capogruppo di Fratelli d’Italia Simone Livi – come relatore di maggioranza, sono orgoglioso di aver contribuito a un atto amministrativo di portata strategica che disegna una visione chiara, concreta e condivisa per le Marche dei prossimi decenni. Il nostro è un impegno serio, frutto di anni di lavoro della giunta regionale guidata da Francesco Acquaroli che ringrazio al pari dell’assessore Francesco Baldelli e delle strutture che hanno saputo ascoltare le esigenze di tutte le aree della nostra regione, da nord a sud, dalla costa all’entroterra. Il Piano infrastrutture 2032, di cui molti cantieri sono già attivi, è la dimostrazione tangibile che la stagione dell’immobilismo targato centrosinistra è finita. Abbiamo finalmente voltato pagina: dopo anni di ritardi e promesse disattese, le Marche tornano protagoniste nella sfida della modernizzazione infrastrutturale. Questo piano ha una visione a 360 gradi: non solo strade e ferrovie, ma anche sviluppo sostenibile, lotta alle diseguaglianze territoriali e rilancio delle aree interne. Investire in infrastrutture significa investire nel futuro economico e sociale delle Marche, rafforzando il tessuto imprenditoriale e creando nuove opportunità per le famiglie, le imprese e le nuove generazioni. Non è un elenco di opere, ma una strategia strutturata, costruita ascoltando i territori e disegnata per durare nel tempo. Grazie a un mix intelligente di risorse regionali, nazionali ed europee, siamo oggi nelle condizioni di intervenire in ogni angolo delle Marche. Continueremo a lavorare per recuperare il tempo perso e proiettare la nostra regione verso una stagione di sviluppo e competitività. Con la guida del centrodestra e la determinazione del presidente Acquaroli, le Marche stanno finalmente uscendo dall’isolamento e riaffermando con forza il proprio ruolo nel cuore dell’Italia e nel sistema infrastrutturale europeo».
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