Matteo Ricci con la sindaca Michela Glorio durante il sopralluogo uesta mattina nelle zone del territorio comunale di Osimo più colpite dal maltempo ieri
Grandine, pioggia e vento ieri hanno flagellato anche il territorio comunale di Osimo lasciando una scia di danni. Stamattina la sindaca Michela Glorio ha accolto la visita di Matteo Ricci, il candidato alla Presidenza della Regione Marche sostenuto dalla coalizione di centrosinistra per un sopralluogo nelle zone più colpite dall’alluvione come l’ospedale cittadino ed alcune strade ad ora chiuse per impraticabilità. «Chi come noi sta nella realtà oggi non può che stare vicino ai sindaci di quei territori che ieri hanno subito una bomba d’acqua molto grossa, che ha creato danni e disagi alla comunità. – ha commentato l’europarlamentare Pd – Il compito di chi fa politica in maniera concreta è stare in mezzo alla realtà e in questo caso è stare vicino ai sindaci per capire che problemi hanno avuto e quali interventi bisogna fare nei prossimi anni per rendere il territorio più sicuro dal punto di vista del dissesto idrogeologico sapendo che il cambiamento climatico è più veloce di quello che ci immaginavamo. Molti ancora lo negano ma purtroppo c’è e agire anticipando i fenomeni legati al cambiamento climatico è un elemento di innovazione della pubblica amministrazione, sia quando piove troppo sia quando ci sono grandi periodi di caldo feroce».
«Questo è il nostro modo di fare politica, del resto non abbiamo altro modo per servire i marchigiani, perché il nostro è un servizio nei loro confronti. – ha aggiunto Ricci – Noi non faremo mai venire le questioni di partito prima delle questioni politiche come invece sta avvenendo oggi, dove si usano i simboli istituzionali per un’iniziativa propagandistica di una destra che sbandiera numeri vuoti, inaugura facciate d’ospedale, sposta i letti da una struttura sanitaria all’altra nella notte e taglia nastri di strade che ancora non sono state realizzate. Gran parte di questi ‘tagli di nastro’ li fa poi grazie ai fondi Pnrr ma non dicono che loro, a quei fondi, hanno votato contro e che se fosse stato per loro non sarebbero mai arrivati nelle Marche e in Italia».
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