Luca Barbarossa e Rosella Sensi
di Monia Orazi
Un inizio agosto col botto per il Festival dell’Appennino, che ieri ha fatto tappa a Visso regalando emozioni e partecipazione oltre ogni aspettativa. Nonostante la pioggia battente, sono stati più di 300 coloro che hanno preso parte all’escursione sull’anello della Pieve di Fematre e oltre 1300 gli spettatori hanno poi assistito, in serata, al concerto di Luca Barbarossa, protagonista assoluto dell’evento promosso dal Bacino imbrifero del Tronto (Bim) con il sostegno della struttura commissariale.
Luca Barbarossa
Il percorso escursionistico, parte del programma “I cammini della rinascita”, ha condotto i partecipanti alla scoperta di Pian della Cuna, attraverso un itinerario ad anello di 8,47 chilometri con un dislivello di 371 metri e una durata di circa 3 ore e mezza. Un’occasione per vivere la natura dei Monti Sibillini e scoprire un paesaggio ancora autentico, accompagnati da guide esperte.
Rosella Sensi
Il concerto si è tenuto sotto loggiato di piazza Maria Cappa, dopo che la pioggia ha imposto lo spostamento dell’evento. Un cielo miracolosamente aperto poco prima dell’inizio ha permesso comunque lo svolgimento dello spettacolo, trasformando la piazza in un teatro naturale sotto le stelle. A introdurre Barbarossa è stata Rosella Sensi, sindaco di Visso ed ex presidente della Roma, che si è improvvisata conduttrice per una sera. Complici una lunga amicizia e la comune passione per i colori giallorossi, i due hanno ricordato anche lo scudetto del 2001, intonando insieme qualche nota dell’inno della squadra. Nel suo intervento, il sindaco ha detto: «Vogliamo far tornare Visso quella che era, la perla dei Sibillini. Oggi avete visto quanto è bella e quante cose ci sono da fare. Vi invitiamo a tornare. Ringrazio il Bim e il commissario Castelli per quello che stanno facendo: eventi come questo festival permettono di ricostruire l’anima delle persone, donando loro entusiasmo e quella socialità che abbiamo perso dopo il sisma. Non esiste solo la ricostruzione materiale, ma anche quella morale e sociale. Bisogna ritrovare quell’entusiasmo che, da queste parti, a volte manca».
Durante il concerto, Barbarossa ha raccontato episodi intimi della sua vita: il difficile rapporto con la madre, la decisione di lasciare casa a soli 16 anni, e la genesi del brano L’amore rubato, scritto come denuncia della violenza sulle donne. Ispirato da un monologo di Franca Rame, era destinato inizialmente a Fiorella Mannoia, ma fu proprio l’artista a suggerirgli di interpretarlo personalmente. «Lo porterò a Roma tra Natale e Capodanno – ha annunciato – sarà sicuramente più caldo che qui», ha scherzato il cantautore, salutato con lunghi applausi da un pubblico coinvolto, che ha cantato con lui molte delle sue canzoni.
Ha preso la parola anche Luigi Contisciani, presidente del Bim Tronto: «Questo festival riunisce arte, enogastronomia e scoperta del territorio. Ha come obiettivo una ricostruzione non solo fisica ma anche morale e sociale. Per questo, due anni fa, insieme al commissario Castelli, abbiamo deciso di allargarlo dall’Ascolano all’intero Appennino centrale».
L’escursione
A confermare l’intensità della serata è stato anche lo stesso Luca Barbarossa, che questa mattina ha condiviso un messaggio sui suoi canali social ufficiali: «Ieri sera a Visso, nonostante la pioggia, i bravissimi tecnici hanno salvato la serata montando l’impianto in uno spazio coperto. Sul palco con me Rosella Sensi, sindaco di Visso da circa un anno ed ex presidente della Roma. Ci accomuna l’amore per la nostra città e, nemmeno a dirlo, il ricordo dello scudetto del 2001. Grazie a tutti per non esservi fatti scoraggiare dal tempaccio. Atmosfera fantastica. Dopo i brutti ricordi del terremoto c’è bisogno di incontri così».
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