Ilaria Gasparri e Cinzia Maroni
di Alessandra Pierini
Pur partendo dall’assunto che ognuno è scontento del suo presente, la come è stata raccontata questa mattina al pubblico degli Aperitivi culturali da Ilaria Gaspari, scrittrice, filosofa e raffinata pensatrice, non può che provocare nostalgia per l’aria di elettrizzante cambiamento e modernità.
E’ vero anche però che la maggiore libertà di costumi per tantissime donne è stato un percorso: «Nella Belle Époque – ha sottolineato Gasparri – si crea un nuovo modello di donna, moltissime sono state sacrificate e la prostituzione ha segnato la storia di Parigi, ma alcune sono emerse e hanno lasciato il segno nel cammino dell’emancipazione».
E’ attraverso la ricostruzione coinvolgente di Gaspari, immagini, quadri e ritratti ma anche scene di film, che agli Antichi Forni a Macerata, nell’incontro condotto da Cinzia Maroni, si è assaporata la Parigi della Belle Époque in cui è ambientata La Vedova Allegra, operetta che tornerà questa sera sul palco dello Sferisterio.
L’iconico luogo del cambiamento è Chez Maxim: «A Parigi, in quegli anni – continua la filosofa – si lavora per realizzare una città nuova, moderna. Si illumina la notte e si pende consapevolezza che il cambiamento sociale in corso permette l’ascesa e la discesa. Chez Maxim entrò nella leggenda perché divenne, per il costume dell’epoca, l’anticamera dell’ inferno, un luogo dove si respira una profonda libertà dovuta ad interazioni sociali altrimenti impossibili. È un tempio di Bacco e di Venere».
E’ qui che entrano in gioco le donne eleganti e disinibite di Chez Maxim: «Era – va avanti Gaspari – un catalizzatore di bellezza, soprattutto femminile, che attira folle di avventori. È un luogo leggendario, un misto di attrazione fortissima e repulsione. E’ un mondo di mezzo in cui le donne godono di una libertà inedita ma hanno anche subito una violenza brutale, spesso negli anni della primissima adolescenza».
Le più grandi interpreti della Belle Époque sono le “femme fatale”. «La diva non è innata ma si modella costruendo di sé una immagine che diventa leggendaria e resta nella storia» evidenzia la scrittrice, dando voce, anche grazie agli interventi recitati di Gabriela Lampa, ad alcune delle donne che hanno incarnato questo nuovo modello di donna. Tra loro, oltre ai personaggi della letteratura come la signora delle camelie, Sarah Bernhardt, celebre attrice teatrale e cinematografica, Carolina (La Belle) Otero, cantante e ballerina che aveva subito uno stupro da bambina, la sua rivale in bellezza Liane De Pougy, che dopo un divorzio, una vita da soubrette, storie con amanti donne, poi il titolo nobiliare ottenuto da un successivo matrimonio, si fece suora. E ancora Lina Cavalieri, Cléo de Mérode e fino alla mitica spia Mata Hari.
E nello spirito della Belle Époque, sono stati alzati i calici di Ribona della cantina Fontezoppa, accompagnati dai gustosi piatti proposti dalla Antica Gastronomia di Mogliano.
Antica Gastronomia
Gabriela Lampa
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