Bivacco in chiesa, prima della riapertura
si terrà una messa riparatrice

BELFORTE - Decine di persone sabato sono entrate a Sant'Eustachio per ripararsi dalla pioggia e mangiare, l'arcivescovo Francesco Massara ha deciso di tenere una celebrazione per restituire sacralità al luogo. Il portone si riaprirà domenica

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Persone dentro la chiesa di Sant’Eustachio lo scorso sabato sera

di Monia Orazi

Belforte, la chiesa di Sant’Eustachio riapre: domenica la messa riparatrice dopo il caso del “bivacco” e poi riaprirà ufficialmente la chiesa di Sant’Eustachio, dopo sette giorni di chiusura. Il portone si riaprirà dopo la celebrazione di una messa voluta dall’arcivescovo Francesco Massara per restituire sacralità al luogo, dopo quanto accaduto la sera di sabato scorso durante la manifestazione “Mexico e nuvole”.

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L’arcivescovo Francesco Massara

Complice un forte temporale, alcune persone si sono rifugiate all’interno dell’edificio sacro, chiuso in quel momento dove, secondo quanto documentato da un video circolato online, si sarebbero consumati cibi e panini seduti sui banchi.

«È un conto usare una chiesa per ripararsi dalla pioggia, un altro è trasformarla in un bivacco. Sono due cose molto diverse», ha commentato ieri il presule, parlando di “profanazione” e sottolineando come «il carattere sacro del luogo sia stato turbato». L’accesso alla chiesa sarebbe avvenuto grazie all’intervento di una persona in possesso delle chiavi, fatto che ha suscitato reazioni contrastanti. Se da un lato c’è chi condanna l’accaduto come un atto irrispettoso verso il luogo di culto, dall’altro molti cittadini hanno invocato comprensione e spirito evangelico, parlando di «ospitalità cristiana» e di «necessità di accoglienza in una situazione d’emergenza».

A seguito dell’episodio, l’amministratore parrocchiale ha informato l’arcivescovo, che ha disposto la chiusura temporanea della chiesa e l’organizzazione del rito riparatorio prima della sua riapertura. Sant’Eustachio custodisce uno dei capolavori del Quattrocento marchigiano: il polittico di Giovanni Boccati, realizzato nel 1468, con i suoi dodici pannelli incastonati in una ricca cornice dorata. Accanto a questo autentico gioiello d’arte sacra, anche una preziosa statua lignea di San Sebastiano arricchisce il patrimonio custodito tra le pareti in mattoni rossi della chiesa. Domenica, con la celebrazione liturgica che segnerà il ritorno alla normalità, i fedeli ed i turisti potranno finalmente tornare ad ammirare queste opere.

«Profanazione in chiesa, spostata la messa» Qualcuno è entrato perchè pioveva

«In chiesa con piatti e panini, hanno profanato un luogo sacro» (Video)



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