Civitanovese, Ciaccia allo scoperto:
«Ho scelto il silenzio, ora basta:
voglio vedere i documenti»

CALCIO - L'imprenditore da tempo dato come prossimo a rilevare la proprietà del club: «Sono passati 50 giorni dal primo avvicinamento, ancora non mi è stato possibile visionare le carte nonostante la quota del 25% rilevata da Lotorto me ne dia pieno titolo. Ho un progetto di lungo periodo, fatto per coinvolgere tifosi, città e famiglie»

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Davide Ciaccia

di Andrea Cesca

Davide Ciaccia ora esce allo scoperto. L’imprenditore romano interessato all’acquisto della Civitanovese si rivolge alla città per fare il punto della situazione sulla trattativa con l’attuale proprietà rappresentata da Mauro Profili (le quote sono della mamma di Profili, Elide Toderi).

«Dai primi giorni di maggio mi sono avvicinato alla Civitanovese Calcio con autentico rispetto, in modo discreto e riservato – scrive Davide Ciaccia – ho scelto il silenzio, la misura, la responsabilità. Non ho voluto interferire né alimentare polemiche, proprio per non creare tensioni. Ma oggi, per rispetto della città, ritengo giusto e doveroso fare chiarezza. Mi sono interessato a questa realtà perché la stampa, in maniera chiara e ripetuta, ha riportato la volontà dell’attuale proprietà di cedere la società. Ho preso quelle parole sul serio e, con spirito costruttivo, ho manifestato un interesse concreto, offrendo fin da subito garanzie chiare, solide e verificabili, coinvolgendo anche l’amministrazione comunale per garantire un percorso trasparente».

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Mauro Profili

In verità il presidente Mauro Profili non rilascia dichiarazioni alla stampa da parecchio tempo: in passato Profili aveva detto che al termine della stagione avrebbe preso in considerazione la possibilità di vendere la Civitanovese «non svendere» parole di Profili, dopo la sconfitta di Notaresco è calato il silenzio assoluto. «Sono passati oltre 50 giorni. Durante questo tempo, non ho ricevuto alcuna risposta formale né informale, né mi è stato consentito di accedere a documentazione societaria utile a comprenderne lo stato. Eppure sono ancora qui, presente. Chiunque altro, in un contesto simile, probabilmente si sarebbe già ritirato. Io no. Perché Civitanova mi ha colpito nel profondo: per la forza della sua tifoseria, per la dignità della sua storia, per la voglia collettiva di rilancio che si respira ovunque».

Dalle affermazioni si desume che Davide Ciaccia ha frequentato la città, la tifoseria, forse ha assistito anche a qualche partita. «Per dare ulteriore concretezza al mio impegno, ho formalizzato l’intenzione di acquisire il 25% delle quote societarie, ricevendo delega piena da un socio legittimo, il signor Lotorto (Vincenzo ndr che è stato anche vice presidente del sodalizio rossoblu in passato). Un accordo chiuso in due minuti. Da metà giugno, quella delega mi attribuisce il pieno diritto di accesso alla documentazione societaria. Ad oggi, nessun documento mi è stato fornito.

Non conosco la situazione patrimoniale del club. Non ho ricevuto alcuna stima, neppure verbale, sull’eventuale entità dei debiti. Non mi è stato comunicato chi sia il tenutario dei libri contabili, né dove siano conservati».

«Avevo chiesto solo una cosa, con semplicità e franchezza: “per favore, non portiamola al 10 luglio”. E invece, nella comunicazione formale ricevuta il 20 giugno, mi viene indicato proprio il 10 luglio come prima data utile per accedere ai documenti societari. Chi conosce il calcio, e chi ha mai lavorato nella costruzione di un progetto tecnico, sa perfettamente che a cinque giorni dalla scadenza per l’iscrizione al campionato, è impossibile fare qualsiasi cosa di serio. La data fissata rende oggettivamente inattuabile ogni iniziativa concreta, almeno nei tempi e nei modi compatibili con la dignità sportiva che Civitanova merita. Il progetto che intendo proporre non è improvvisato, né effimero. È un progetto strutturato, pluriennale, orientato alla stabilità e alla crescita della società, pensato per coinvolgere la città, il territorio, le famiglie e i giovani, nel nome di una visione sportiva e sociale ampia e condivisa. Ma c’è un principio imprescindibile: nessun imprenditore serio firma accordi o versa somme senza prima accedere alla documentazione. Lo dichiaro con fermezza: non verserò un euro senza avere accesso a dati formali, completi, verificati. Non accetterò patti sbilanciati né imposizioni. E soprattutto, devo essere libero di scegliere con chi lavorare, dai tecnici ai collaboratori, per dare coerenza e forza al progetto. Questo non è prudenza. È dovere. Un dovere verso chi investe, ma anche verso chi ama la Civitanovese, chi l’ha sostenuta negli anni difficili e chi la vuole vedere tornare dove merita. Nel frattempo, ci sono calciatori di valore e allenatori di livello, molto richiesti, che stanno attendendo con rispetto e pazienza, pronti a indossare questi colori, condividendo in pieno la visione del progetto rossoblù. A loro va il mio ringraziamento più sincero. Così come lo rivolgo a un team di lavoro già operativo, preparato, motivato, che ogni giorno, lontano dai riflettori, lavora con serietà per essere pronto a partire. Civitanova è una piazza vera. Orgogliosa, passionale, consapevole. Qui il calcio non è una parentesi, è un’identità. E chi ha vestito questi colori lo sa bene. Il mio impegno non è mai venuto meno. Il mio rispetto è intatto. Ma oggi, con senso di responsabilità e onestà verso la città, devo prendere atto che questa opportunità è stata bloccata nei fatti. Io ci sono. E ci voglio essere. Ma alle condizioni che Civitanova merita: trasparenza, serietà, libertà di costruire. Perché la Civitanovese non è un affare privato. È storia collettiva, patrimonio identitario di una città intera. E va trattata con il rispetto che si deve a ciò che conta davvero».

Con il comunicato integrale inoltrato alle redazioni dei giornali Davide Ciaccia lascia intendere che è intenzionato ad operare per il meglio a Civitanova con la Civitanovese. Così facendo prova a scacciare le voci rimbalzate dalla vicina Teramo dove Davide Ciaccia insieme al fratello ha gestito la società.

Profili pronto a lasciare: i fratelli Ciaccia vicini alla Civitanovese

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