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«Acquaroli-Ricci, e la violenza di genere?
Grave che l’amministrazione comunale
non abbia coinvolto il Centro antiviolenza»

TOLENTINO - La consigliera di Parità della Provincia, Deborah Pantana, vuole organizzare un dibattito per «chiedere quali strumenti concreti intendano mettere in campo per affrontare il problema» dopo il femminicidio di Gentiana Kopili. E pungola il Comune: «Inspiegabile e preoccupante che l'amministrazione comunale non abbia attivamente coinvolto le due realtà più importanti nella lotta a queste problematiche»

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La panchina rossa per Gentiana

Quali sono le intenzioni dei candidati alla presidenza della Regione in materia di violenza di genere? Deborah Pantana, consigliera di parità della Provincia di Macerata, ha intenzione di organizzare un confronto tra Francesco Acquaroli e Matteo Ricci focalizzato sul tema.

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Debora Pantana

«Voglio chiedere quali strumenti concreti intendano mettere in campo per affrontare la disparità di genere e garantire che la tragedia di Tolentino sia un monito per un cambiamento reale e inclusivo – dice Pantana – il recente, brutale femminicidio che ha scosso Tolentino ha lasciato un’amara frustrazione in chi, come me e le numerose realtà locali, si dedica quotidianamente al contrasto della violenza di genere. Pur apprezzando il doveroso cordoglio istituzionale, non possiamo ignorare una grave lacuna: la mancata inclusione di attori fondamentali nelle iniziative pubbliche seguite a questa tragedia.

È inspiegabile e preoccupante che l’amministrazione comunale di Tolentino non abbia attivamente coinvolto il Centro antiviolenza di Tolentino e il Centro uomini autori di violenza. Queste organizzazioni sono il cuore pulsante della lotta contro la violenza: i centri antiviolenza offrono supporto e protezione essenziali alle vittime, mentre i centri per uomini autori di violenza lavorano sulla radice del problema, promuovendo un cambiamento culturale e comportamentale cruciale per la prevenzione. Escludere chi opera sul campo con competenza e dedizione significa privare la comunità di risorse e prospettive vitali. Un messaggio di unità e compattezza autentico richiede la piena sinergia tra istituzioni, associazioni e cittadinanza. Solo così potremo costruire una società dove simili tragedie non trovino più spazio».

L’auspicio, per Pantana, è che «in futuro, le istituzioni locali e regionali adottino un approccio più inclusivo e consapevole, riconoscendo il valore insostituibile di tutti gli attori coinvolti nella prevenzione e nel contrasto della violenza di genere. È importante ricordare che la Provincia di Macerata, grazie all’impegno di figure come Pettinari prima e Parcaroli oggi, vanta due uffici significativi per la promozione della parità di genere. A ciò si aggiunge il fondamentale lavoro del progetto “Woman is life” che sta mobilitando numerose realtà locali e regionali».

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A sinistra Mario Hudhra, a destra Linda Elezi

Anche la consigliera regionale di Forza Italia Linda Elezi, dopo aver partecipato alla mobilitazione di ieri sera a Tolentino al fianco del figlio di Gentiana Kopili, Mario Hudhra, torna sull’omicidio di Gentiana.

«Da donna, da politico, da albanese che conosce bene quanto grande sia l’anima delle donne della mia terra lo dico forte e chiaro: ad uccidere Gentiana, donna e madre albanese trucidata dal marito a Tolentino, è stato l’amore e dobbiamo fare di tutto perché l’amore non uccida mai più – precisa Elezi – le leggi non sono bastate a salvare Gentiana dalla follia spacciata per amore. Serve lavorare sulle coscienze, sviluppare i semi del rispetto e del dialogo, aprire le menti al confronto e alla consapevolezza che l’amore non ha nulla a che fare con il senso del possesso. Ho voluto abbracciare i figli di Gentiana perché non c’è strazio più grande di perdere una mamma per mano del proprio padre. Sono mamma di due ragazzi e posso capire quanto grande e assoluto sia stato l’amore di questa donna per i suoi figli, talmente grande da farle mettere da parte ogni cautela ignorando gli infiniti segnali di pericolo per proteggere i suoi figli. Non basta gridare mai più quando una donna muore: serve lavorare perché ogni giorno sia vissuto nel rispetto della vita in tutte le sue sfumature».



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