Un focus sulle opere e la carriere di Gino De Dominicis. L’artista, nato ad Ancona nel 1947 e scomparso a Roma nel 1998, è stato uno degli artisti italiani più discussi del Novecento. Espresse la sua arte attraverso diverse tecniche, ovvero la pittura, la scultura e l’architettura, svincolandosi il più possibile da tutte le convenzioni legate al mondo artistico, a partire dall’esigenza di limitare al minimo le riproduzioni fotografiche delle sue opere fino al rigetto di alcune terminologie come “performance” oppure “arte concettuale”. Di tutto questo si parlerà nell’incontro “In principio era l’immagine”. L’appuntamento è fissato a giovedì, alle 17,30 alla sala Castiglioni della biblioteca Mozzi Borgetti a Macerata. La relatrice sarà Federica Lazzarini. L’incontro è organizzato dall’associazione Amici di Palazzo Buonaccorsi.
Nella convinzione primaria che all’origine del mondo ci sia l’immagine, ne favorisce i sortilegi con la mostra presentata alla Galleria di Gian Enzo Sperone a Roma il 22 maggio 1982 dal titolo “In principio era l’immagine”. Mette a punto la più perfetta macchina del tempo, che per l’artista è proprio la pittura, dalla tracciatura del disegno alla sua articolazione tridimensionale: «Il disegno, la pittura, la scultura, non sono forme di espressione tradizionali, ma originarie, quindi anche del futuro come materiali, immobili e muti, sono ontologicamente l’opposto di tutti gli altri linguaggi artistici».
Così De Dominicis forza le capacità medianiche e ingovernabili dell’immagine indagando le coincidenze e l’originarietà, come nei grandi quadri realizzati con il bianco e l’oro, presentati alla Biennale di Venezia del 1993, in cui l’artista rappresenta il cosmo prima della nascita del cielo e della terra.
Federica Lazzarini è membro del comitato esecutivo dell’associazione Amia (Associazione marchigiana iniziative artistiche) e del comitato scientifico dell’archivio Cintoli. Nata ad Ancona dove vive, compie i suoi studi tra Urbino e Roma in ambito filosofico, letterario e storicoartistico. Completa la sua formazione specializzandosi in iconografia dell’arte e promozione dei beni culturali. Curatrice indipendente, i suoi progetti spaziano nel sistema dell’arte contemporanea con particolare riguardo per la regione Marche.
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