La commemorazione in ricordo di Sergio Ramelli
«Un gesto di memoria e rispetto verso un ragazzo di appena 18 anni, brutalmente assassinato per il solo fatto di aver espresso, con coraggio, le sue idee». Con queste parole Roberto Pantella, capogruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio comunale di Civitanova, ha commentato la cerimonia tenutasi ieri pomeriggio in via Sergio Ramelli, dove è stata deposta una corona di fiori per ricordare il giovane militante di destra ucciso a Milano nel 1975 da esponenti di Avanguardia Operaia. La commemorazione civitanovese avviene nel contesto delle celebrazioni nazionali per il 50° anniversario della morte di Ramelli, ricorrenza che in questi giorni ha scatenato forti polemiche, soprattutto nel capoluogo lombardo, dove circa 500 persone in corteo hanno ricordato il ragazzo con il saluto fascista.
«La sua morte – ha aggiunto Pantella – non è solo una pagina dolorosa della storia italiana, è un monito che interroga ancora oggi la nostra coscienza democratica. Ricordare Sergio Ramelli significa ribadire un principio fondamentale: in democrazia si può e si deve avere opinioni diverse, anche contrapposte, ma non si può mai trasformare l’avversario politico in un nemico. Il confronto tra idee è alla base della libertà, mentre la violenza e l’intolleranza rappresentano il suo fallimento più grave».
Roberto Pantella (a destra) con Giorgio Pollastrelli e Pierpaolo Turchi del gruppo Lega + civici durante la cerimonia con il premio al Comune
Pantella ha sottolineato come, ancora oggi, si assista a forme di pregiudizio ideologico che rischiano di minare la libertà di espressione. «Nelle scuole, nelle università, nei luoghi di lavoro, troppo spesso si insinua l’idea che solo alcuni abbiano il diritto di parlare e di essere ascoltati, come se il pensiero politico fosse legittimo solo quando allineato a una certa visione».
Proprio per ribadire la necessità del pluralismo e della libertà di espressione, Pantella ha ricordato l’iniziativa del Comune di Civitanova, che nel 2022 ha intitolato la via a Sergio Ramelli, in prossimità di un istituto scolastico. «È anche per questo che, due anni fa, insieme ai colleghi della Commissione Toponomastica, Giorgio Pollastrelli e Pierpaolo Turchi, abbiamo scelto quel luogo simbolico, dove si formano le coscienze delle nuove generazioni», ha spiegato.
Un gesto che ha avuto anche riconoscimento nazionale, come riferito dallo stesso Pantella: «Ieri, a Milano, durante la cerimonia ufficiale, al Comune di Civitanova è stata consegnata una targa di riconoscimento per essere tra le città italiane che hanno voluto onorare la memoria di questo giovane ragazzo. Un segno concreto per ricordare che la libertà non si eredita, si costruisce ogni giorno, e che nessuna idea, per quanto diversa, può mai essere soffocata con l’odio».
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Le priorità dei nostri amministratori
Ma se siete i primi
Volevano scrivere " nessuna idea fascista va soffocata "
Quando via intitolata a Maria Fresu, 23 anni, e sua figlia Angela di tre anni ,morte alla stazione di Bologna,per colpa di quella bomba fascista?
Complimenti.
Quando una via intitolata a Maria Fresu, 23 anni, e sua figlia Angela di tre anni morte alla stazione di Bologna,per colpa di quella bomba fascista?
Carlocchia Roberto Bellini condannato
ma ancora vanno di moda quegli occhiali, in quegli ambienti?
Non vengono identificati come la fornaia di Ascoli
Civitanova che non odia, quante vie ha dedicato ai morti - per esempio - di piazza della loggia a Brescia?
era un fascista.....quindi la cosa è ben diversa.....già è tanto che parlate e governate.....
Anche Irma Bandiera la pensava diversamente e infatti nel '44 i fascisti l'hanno presa e torturata. Non parlò. Allora le cavarono gli occhi. Non parlò. Alla fine, sempre i fascisti, l'ammazzarono.
La Digos?
Affermazioni simili da parte dei fascisti solo se completamente ignoranti oppure consci di avere un pubblico di decerebrati ad ascoltarli.
Luigi Iunior Tartabini la prima e la seconda che hai detto
Luigi Iunior Tartabini la verità non è mai assoluta
Giorgio Pisanò (ex combattente della Repubblica sociale e poi indomito militante missino): «Caro Foa, dopo tanti anni di battaglie su fronti opposti, ci troviamo qui in Senato (giugno 1987), a servire lo Stato pur con le nostre diverse idee. Possiamo stringerci la mano?». Vittorio Foa (partigiano, dirigente socialista e sindacale) : «Certo, possiamo stringercela. Limportante è ricordarci che lei è qui, in Parlamento, grazie alla Costituzione; e la Costituzione cè perché abbiamo vinto noi. Se aveste vinto voi, io sarei rimasto in galera e lì sarei morto».
Ah ecco , è un format
I soliti scarsi di memoriaE GIÀ!!..
Nessuna idea va soffocata ..... Aspetto via Stalin ...
E allora presentatevi anche alle commemorazioni del 25 aprile se siete tanto inclusivi!!!
Usano le parole memoria, libertà e democrazia svuotandole di significato obbedendo a criteri comunicativi di parte senza figurare apertamente
Voi parlate di libertà .? Ma non fate ridere i passeri. Con tutte le stragi che avete fatto . I morti nelle vostre coscienze . No Siete i miei fratelli . . Salutate il vostro Duce coniglio morto da traditore della patria .
Prima si riconoscano nella Repubblica anti fascista
Solo propaganda, come nel ventennio un gruppo di analfabeti facilmente eccitabili che pochezza
Soliti idioti
Volevano dire " nessuna idea fascista va soffocata "
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A Pantella ogni tanto gli si devono spostare i poli neuronali per cui è portato a dire il contrario di quello che pensa. Oppure i motivi vanno sicuramente ricercati nel cercare di convincere quella moltitudine di persone che tengono ancora alta la posizione nei sondaggi della Meloni e che non facendo parte del vero seguito della stessa che non sarebbe più del 3-4% non hanno ancora capito per chi e che cosa hanno votato. Infatti concetti come quelli riportati nell’articolo e a lui attribuiti come libertà di espressione e coscienza democratica, sono decisamente agli antipodi del suo partito e non so come fa ad avere la presunzione di dirli senza che qualcuno non ne capisca l’intenzione subdola di raccontarli a quel popolo bue che per forza di cose ben presto cambieranno nuovamente idea.
Tene d’occhio l’illuminato Peroni che ha già preparato il cestino per gettare mell’immondizia la targa della via.