Il gruppo di Montelupone al funerale di papa Francesco
di Francesca Marsili
Al funerale di Papa Francesco ieri c’erano anche i ragazzi della parrocchia di Montelupone, ed erano tra i 250mila che sono riusciti ad entrare nell’area di piazza San Pietro gremita di fedeli arrivati da tutto il mondo. Erano a Roma per il Giubileo degli adolescenti, e si sono detti che non potevano non salutare per l’ultima volta quel Papa così vicino ai giovani. «Riuscire ad arrivare sino a piazza San Pietro è stato un dono. L’arrivo del feretro sul sagrato della basilica accolto con lungo e intenso applauso, e poi il silenzio, è stato un momento di profonda commozione – racconta Diego Pranzetti, educatore 26enne della parrocchia -, la consapevolezza di aver perso un padre».
Il funerale di papa Francesco a piazza san Pietro
Il gruppo di Montelupone, una sessantina tra ragazzi, educatori e accompagnatori, ha sentito la necessità di rendere omaggio al pontefice che dieci mesi fa hanno visto da vicino, durante l’udienza del mercoledì, e che ha lasciato in loro un ricordo indelebile. «Nella nostra parrocchia, a Montelupone – racconta Diego – il mercoledì successivo alla domenica in cui i bambini ricevono il sacramento della Comunione si va in pellegrinaggio a Roma per la consueta udienza papale in piazza san Pietro. E dieci mesi fa, eravamo lì. Il Papa è stato attirato dai bambini vestiti da comunicandi, ci ha chiamati e ci ha benedetti tutti: bambini, sacerdote e accompagnatori. Un segno profondo per la nostra comunità, che resterà per sempre».
Ospiti per il Giubileo degli adolescenti in una parrocchia fuori Roma, il gruppo ha fatto di tutto per cercare di avvicinarsi quanto più possibile al feretro di Papa Francesco, colui che amava profondamente i giovani. Si sono svegliati prestissimo, e contro ogni aspettativa, dove il desiderio di ogni fedele dei 400mila arrivati a Roma per dare l’addio terreno al pontefice era incontenibile, sono riusciti ad arrivare sino a piazza san Pietro, a poche centinaia di metri dalla bara semplice e umile come era papa Francesco. «E’ stato un momento estremamente emozionante, per noi ragazzi era l’unico Papa che abbiamo conosciuto. Sentivamo il bisogno di ringraziarlo per le parole di speranza che ha dato a noi giovani – conclude Pranzetti -, che il rinnovamento della Chiesa è possibile».
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Bravi, complimenti. Largo ai giovani