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Il rettore Mc Court sul Papa:
«Il mondo perde un punto di riferimento»
A Macerata veglia in cattedrale

LA MORTE DI FRANCESCO – Il numero uno di Unimc ha incontrato il pontefice in due occasioni. Anche i sindaci di Matelica, Recanati e Castelraimondo hanno avuto occasione di conoscerlo, i loro messaggi. Domani sera alle 21, a San Giovanni, un momento di preghiera

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L’udienza dal Papa a cui hanno partecipato i vertici di Unimc. (Foto: Vatican Media)

AGGIORNAMENTO DELLE 19 – A Macerata domani sera ci sarà, alle 21, una veglia di preghiera nella cattedrale di San Giovanni con il vescovo Nazzareno Marconi.

«L’Ufficio liturgico nazionale della Conferenza episcopale italiana – dice la diocesi in una nota – ha diramato un documento per la celebrazione: “Il Signore effonda sempre su di noi il suo spirito di sapienza, in maniera particolare in questo tempo di prova – si legge nel testo -, soprattutto nelle ore in cui il cammino si fa più difficile, Egli non ci abbandona, rimane con noi, fedele alla sua promessa: Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo (Mt 28,20)”.

In questa veglia di preghiera, ancorati alle ultime parole del Signore, anche la Diocesi di Macerata affida papa Francesco alle mani del Padre: «Queste mani di misericordia trovino la sua lampada accesa con l’olio del Vangelo che egli ha sparso e testimoniato durante la sua vita».

Oggi bandiere a mezz’asta in Regione secondo quando è stato disposto da palazzo Chigi per la morte del pontefice.

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Bandiere a mezz’asta in Regione

Un lungo messaggio quello del rettore dell’università di Macerata, John McCourt nel ricordare il pontefice morto oggi a 88 anni. «È con profondo dolore che apprendiamo la notizia della morte di papa Francesco – dice il rettore John McCourt -. Con la sua voce autorevole, mai timorosa di affrontare con chiarezza e coraggio le grandi questioni del nostro tempo – dalla fame e dalla povertà globali ai cambiamenti climatici (Laudato si’ resta un documento fondamentale, e nessuno come lui ha saputo dare voce, con forza e chiarezza, a ciò che è necessario per salvaguardare il futuro del pianeta), dalla giustizia sociale alla condizione dei migranti, dei popoli indigeni e degli emarginati, fino all’instancabile invito alla pace e al dialogo tra i popoli – Papa Francesco ha saputo parlare a credenti e non credenti, ed è spesso riuscito a scuotere le coscienze di tutti. In un momento di grande confusione globale, il mondo intero perde un punto di riferimento per il bene dell’umanità e per il buonsenso».

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Il rettore John Mc Court

«Ho tre ricordi particolari che testimoniano l’intensità e l’unicità del suo pontificato – dice il rettore John Mc Court -. Il primo risale al periodo del Covid, nel 2020. In un momento segnato da morte, solitudine e smarrimento, papa Francesco guidò, davanti agli occhi del mondo, una Via Crucis straordinaria. Per la prima volta dal 1964 non si svolse al Colosseo, ma in una piazza San Pietro deserta, immersa nel silenzio. Il Papa non pronunciò alcun discorso al termine delle 14 stazioni: non servivano parole. Il significato era affidato alla croce, portata da medici e infermieri, da un cappellano carcerario, da ex detenuti, da familiari di vittime e condannati. Una scena di profonda intensità spirituale, che resterà nella memoria collettiva.

Il secondo ricordo è legato al 9 maggio 2022 quando una delegazione dell’Università di Macerata fu ricevuta in udienza privata nella sala Clementina del Palazzo Apostolico, in occasione del 470esimo anniversario della nascita di padre Matteo Ricci. In quell’incontro Papa Francesco definì Ricci un “campione della cultura dell’incontro” e sottolineò il ruolo fondamentale dell’università come luogo privilegiato per il dialogo tra culture.
“Questa, direi, è la sfida dell’università – ci disse –: far incontrare questi due orizzonti, quello del mondo e quello personale, perché possano dialogare, e da questo dialogo venga una crescita di umanità.” Papa Francesco ha sempre avuto una costante attenzione al valore della formazione. Disse che “investire sulla formazione, sulla scuola, sull’università è il miglior investimento per il futuro di un Paese”. Parole che continueremo a custodire e onorare con il nostro impegno quotidiano».

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Il sindaco Patrizio Leonelli ricevuto dal Papa

Il rettore cita un terzo ricordo. Nella primavera del 2023 aveva partecipato a un convegno organizzato a Villa Malta, dal titolo The Global Aesthetics of the Catholic Imagination: «In quell’occasione fummo ricevuti in udienza da un papa Francesco pieno di gioia ed entusiasmo, che mise da parte il testo preparato per parlare in modo informale ma con grande intensità dell’importanza della letteratura, del cinema, della creatività in tutte le sue forme. Esortò poeti, narratori, registi e artisti a “dare vita, carne, espressione verbale – a dare parola a tutto ciò che l’essere umano vive, sente, sogna, sopporta, e così generare armonia e bellezza. Non smettete mai di essere originali e creativi. Non perdete mai lo stupore di essere vivi”».

In conclusione, dice ancora il rettore: «Con la scomparsa di papa Francesco, il mondo perde un faro di compassione, intelligenza e coraggio morale. L’Università di Macerata si unisce al cordoglio della Chiesa e della comunità internazionale, rendendo omaggio a una figura che ha saputo incarnare il Vangelo nel nostro tempo e che continuerà a ispirare generazioni future».

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Il sindaco Denis Cingolani con il Papa

I SINDACI – «Un giorno di profonda tristezza, sentiamo un vuoto. Il Pontefice è stato un grande uomo, ci lascia un messaggio importante, quello relativo alla pace e all’amore verso gli ultimi» dice il sindaco di Matelica, Denis Cingolani che ha avuto modo di conoscere il pontefice «l’8 dicembre 2023: «Ricorderò per  sempre quando ci ha ricevuto insieme a tanti altri sindaci in occasione dell’Immacolata concezione». Il primo cittadino di Castelraimondo, Patrizio Leonelli: «Ricordo ancora la giornata in cui ha ricevuto i sindaci del cratere, ricordo il suo volto sereno quando con tantissimo onore mi ha stretto la mano e ci siamo scambiati il saluto. È stato un Papa che ci è stato sempre vicino, ricordo anche quando è venuto a Camerino, quando ha pregato per tutti i terremotati. Un Pontefice umile vicino ai poveri, ai bisognosi ed ai malati, è stato il Papa di tutte le persone, senza distinzioni di colore della pelle o di ceto sociale».

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Il sindaco Emanuele Pepa,primo a destra, ascolta le parole del pontefice

Il sindaco di Recanati, Emanuele Pepa ricorda l’incontro avuto con il Papa e le parole che disse Francesco: “Le vostre mani sanno realizzare moltissime cose che vi rendono collaboratori di Dio. Fare non equivale a produrre, mette in gioco la capacità creativa che sa tenere insieme la capacità delle mani, la passione del cuore e le idee della mente”.  «Ricorderò sempre l’emozione e l’onore di aver potuto ascoltare queste parole direttamente dalla voce del Santo Padre. La sua saggezza, la sua umanità, il suo sguardo
profondo sul mondo del lavoro e sulle comunità resteranno per sempre un faro. Un uomo che ha sempre predicato con semplicità ed umiltà a gran voce la pace, purtroppo in un mondo che non vuol sentire è difficile, spero che dall’alto dei cieli abbia la forza di fermare queste orribili conflitti. A nome mio e dell’intera comunità di Recanati esprimo profondo orgoglio per la sua scomparsa».

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