«Case popolari, tutto fermo dopo un anno.
E le famiglie restano ancora in attesa»

CIVITANOVA - L'opposizione presenta un'interrogazione per chiedere conto all'amministrazione dei ritardi accumulati nell'assegnazione di 39 alloggi

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Le case popolari di via Marchetti

Case popolari in stallo, la minoranza con le consigliere Elisabetta Giorgini, Mirella Paglialunga, Letizia Murri e Piero Gismondi presenta un’interrogazione. E’ passato più di un anno infatti dall’emissione del bando per l’assegnazione dei 39 appartamenti di alloggi di edilizia agevolata, ma le famiglie non sono ancora entrate in casa. Le consigliere ricostruiscono l’iter del bando e chiedono le motivazioni del perché nemmeno la graduatoria provvisoria sia stata ancora pubblicata e perché, nonostante le richieste, non sia mai stata riunita la commissione dei servizi sociali che doveva fare chiarezza.

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«Nel febbraio del 2024, il comune ha lanciato un bando per l’assegnazione di alloggi di edilizia agevolata, 34 appartamenti in via Marchetti e 5 in via Capitano Cagni. La scadenza per la presentazione delle domande era fissata al 10 aprile dello stesso anno – spiegano i membri dell’opposizione – Questa misura rappresentava una risposta alle crescenti difficoltà economiche che molte famiglie, in particolare le giovani coppie e i lavoratori a basso reddito, stanno affrontando in un contesto di mercato immobiliare sempre più inaccessibile. Con l’obiettivo di offrire soluzioni abitative a canone calmierato, il bando ha suscitato una forte risposta da parte della cittadinanza, con circa 220 domande pervenute. Tuttavia, a oltre un anno dalla chiusura delle iscrizioni, la situazione non ha fatto che aggravarsi. La graduatoria provvisoria, che avrebbe dovuto segnare il primo passo verso l’assegnazione degli appartamenti, è ancora lontana dalla pubblicazione, nonostante l’aspettativa da parte delle famiglie che avevano presentato domanda. Nonostante le numerose sollecitazioni da parte di esponenti dell’opposizione e le reiterate richieste della Cgil, non sono pervenute risposte soddisfacenti. Ancora più preoccupante è l’assenza di una risposta alle richieste formulate dalle consigliere di minoranza, che avevano sollecitato la convocazione della commissione servizi sociali per un confronto e per ottenere chiarimenti sulla situazione».

Ancora più grave la situazione per l’edilizia sovvenzionata dal momento che il bando precedente è scaduto nel 2023, ma non è stato ancora previsto un nuovo avviso pubblico, lasciando un vuoto che potrebbe compromettere l’accesso alle abitazioni per le famiglie più vulnerabili. «Ad oggi ci sono 12 appartamenti sfitti che non possono essere assegnati – proseguono gli esponenti della minoranza – In sintesi, questa situazione non riguarda solo il ritardo nella pubblicazione delle graduatorie o la carenza di nuovi bandi, ma rappresenta una problematica più ampia legata alla gestione dell’edilizia sociale e al diritto dei cittadini a una casa dignitosa e accessibile».

 

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