Il sindaco Fabrizio Ciarapica
«Ero al pronto soccorso quando è arrivata la ragazza stuprata, ho interloquito subito con le forze dell’ordine, quanto accaduto però non fa parte del dna della nostra città. Civitanova non è una città fuori controllo e chi taccia questa amministrazione di indifferenza, mente sapendo di mentire».
Il sindaco Fabrizio Ciarapica interviene così a distanza di qualche giorno dalla seconda violenza sessuale avvenuta a Civitanova nel giro di due settimane. L’ultima, particolarmente allarmante dal momento che la vittima è una ragazzina di appena 14 anni ha assunto rilevanza nazionale. L’episodio è avvenuto tra martedì e mercoledì e il presunto stupratore, un 24enne marocchino, è stato poi arrestato dai carabinieri.
Il pronto soccorso di Civitanova
Ma il primo cittadino nega che ci sia un problema di controllo del territorio e respinge al mittente le critiche sollevate dalla consigliera ed ex candidata sindaco Mirella Paglialunga che ha sottolineato come il sindaco sia più occupato ad interessarsi dei locali dei privati e nascondere la testa sotto la sabbia rispetto che ammettere che esista un problema. Ciarapica sottolinea come i fatti accaduti, seppur gravi non sono la fotografia di Civitanova: «I fatti accaduti sono gravi e senza dubbio ci invitano a non abbassare la guardia, bensì ad insistere e a rafforzare tutte quelle azioni che come amministrazione possiamo e abbiamo messo in campo per prevenire il disagio giovanile e la violenza contro le donne. Anche io, da padre di due figli sono rimasto sconvolto dinanzi a simile violenze e ho invocato pene severe per il colpevole, oggi in carcere, ma far passare il messaggio che quanto accaduto sia tutta colpa del sindaco o dell’amministrazione, è di una scorrettezza inaudita. E lo è ancor di più, perché a farlo, è chi per anni non ha mosso un solo dito per rendere Civitanova una città sicura, anzi, ha contribuito al suo degrado. L’indifferenza non ci appartiene. Quella sera anche io ero al Pronto soccorso e ho vissuto in prima persona l’arrivo della ragazza. Subito ho interloquito con le forze dell’ordine e con i medici per capire il suo stato di salute psicofisico».
«Ciò che invece ci appartiene – continua il primo cittadino – è la certezza che quanto accaduto non fa parte del dna della nostra città. Ci appartiene la consapevolezza che Civitanova nel periodo estivo catalizza più di 100 mila persone al giorno, un flusso enorme di turisti che si riversa in città e, come accade in tante altre destinazioni turistiche come la nostra, questo può comportare il verificarsi di fatti a cui nessuno vorrebbe assistere. Ci appartiene la volontà e l’impegno di fare tutto ciò che è di nostra competenza. Abbiamo potenziato il servizio notturno della Polizia locale, rafforzato la collaborazione con le forze dell’ordine e continui sono gli incontri, i tavoli tecnici ed i comitati per l’ordine e la sicurezza in Prefettura. Abbiamo avviato la campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne, sono attive quasi 400 telecamere di videosorveglianza, abbiamo istituito, per la prima volta, un tavolo permanente inter-istituzionale volto a prevenire e a contrastare il disagio giovanile con scuole, parrocchie, l’Asp Paolo Ricci, associazioni di promozione sociale e di terzo settore, l’azienda sanitaria e la Caritas diocesana. Ci appartiene la volontà di collaborare in stretta sinergia con i locali orientando ogni sforzo verso il sano divertimento. Civitanova è una città aperta, accogliente, è la città dello stare insieme. Non merita di essere dipinta come violenta nel rispetto della stragrande maggioranza delle persone che in essa ci vivono e ci lavorano».
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Siete dei nullafacenti in tutto e per tutto
Bene con questa sua intervista siamo tutti più tranquilli in città e chi spaccia, chi ruba e chi compie altri reati starà, da oggi, alla larga da civitanova grazie a queste belle frasi di circostanza che lei ha detto. Grande sindaco un plauso al suo operato che purtroppo viene smentito dai fatti che quotidianamente scuotono Civitanova.
A parer mio Civitanova è una città pericolosa per viverci
La lotta alla circolazione degli stupefacenti è alla base di tutto. Togli quelli, togli il 70 % della criminalità e del degrado ad essi associato.
La città è totalmente fuori controllo da un pezzo e chi nega è complice
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Ma infatti non si leggono mai problemi a citanò di risse, disturbi alla quiete pubblica, danneggiamenti ad auto, etc etc
Io proporrei di darvi un premio per la città più sicura di Italia, altro che bandiera blu…
Imbarazzante…
La logica ci dice che se A = B e B = C allora A = C, giusto?
Bene!
Pertanto, se Corvatta era responsabile del degrado e degli zincari (pronunciato con forte accento civitanovese), allora Ciarapica è parimenti responsabile del degrado, dello spaccio e degli stupri?
Quando si taglia la realtà con l’accetta, invece che analizzarne la complessità alla ricerca di soluzioni efficace, forse è necessario subirne le conseguenze?
Magari, in maniera più fine, si potrebbe ipotizzare che:
1. Corvatta non fosse responsabile né del degrado (perché impossibilitato a spendere a causa delle regole contabili che l’avevano obbligato a dare un’aggiustata ai conti e perché ostacolato ad una struttura organizzativa ostile?) né degli zingari (la cui gestione, forse, è demandata ad altre istituzioni, magari, assenti?)?;
2. Ciarapica sia, per quota parte, responsabile del degrado (perché facilitato da una possibilità di spesa notevolissima dovuta ad una gestione allegra dei conti, come evidenziato da Dimitri Papiri, e da una struttura organizzativa che gli consentirebbe, così parrebbe, da anni, tutto?) e del conseguente arrivo di una serie di soggetti pericolosi a tutti i livelli, attratti da una facilità di azioni che, in altri contesti, non si riscontra?;
3. l’altra parte di responsabilità (ieri ed oggi) sia in capo alle istituzioni di controllo che, peraltro, quattro anni fa sembravano dotate di mezzi per controllare il territorio ed incarcerare illegalmente i cittadini in casa (per la motivazione di una malattia raccontata come mortale e, invece, semplicemente non curata o mal curata o, addirittura, usata per nascondere palesi eutanasie come i processi stanno evidenziando?) e che, oggi, sembrerebbero sparite dal territorio?;
4. magari, alcune figure (trasferite, rimosse, arrivate, partite) avevano ed hanno migliorato o peggiorato l’azione di tali istituzioni di controllo? E se vi fossero figure che hanno peggiorato, perché non sono sotto processo? Perché non sono stati chiesti loro i danni? Perché continuano a ricevere stipendi o pensioni? E chi controlla i controllori?
Queste potrebbero essere domande cui la cittadinanza dovrebbe chiedere risposte ma, come per l’inquinamento ormai più che trentennale del Basso Bacino del Chienti, pochi pongono domande e nessuno risponde.
Se parla così, che dice che va tutto bene, mesaa tanto che a sto sindaco, gli nascondono le cose, lo tengono all’oscuro di tutto. Eppure dovrebbe essere il primo ad essere informato, di quello che non va, in città !!
Il problema della sicurezza non è locale, è l’intera Italia ad essere fuori controllo. D’altronde le pene riservate a chi commette reati sono di norma troppo basse e quindi non rappresentano un deterrente. Basti pensare al fatto che per condanne non superiori ai 4 anni non si va in carcere, ci si va solo quando sommando le varie pene si raggiungono appunto 4 anni.
Una volta esistevano i genitori, l’educazione e il rispetto.
RICORDO che Fabrizio Ciarapica vinse le elezioni con il 57,6% delle preferenze contro il 42,6% del PD, ecco il problema che hanno i “kompagni” e non la sicurezza, gli stupri o le risse che c’erano e ci sono anche dove governa l’ipocrita sinistra.