L’anfiteatro romano di Urbisaglia
Una rievocazione storica nuova di zecca per valorizzare i tesori più preziosi del paese: quelli del parco archeologico, di epoca romana. E si tornerà proprio a duemila anni fa il 30 agosto prossimo all’anfiteatro romano con “Geminiadi – Banchetto alla dea Salus”, organizzato dal Comune e sostenuto dalla Pro Loco in collaborazione con la Direzione regionale Musei Marche, nell’ambito di un accordo di valorizzazione firmato dai due enti.
Il nome Geminiadi vuole essere un omaggio ad un illustre cittadino della Urbs Salvia romana, Gaio Fufio Gemino, cui si deve la costruzione del teatro ed altri importanti interventi. «Tra gli obiettivi dell’accordo c’è la valorizzazione del parco una sempre maggiore fruibilità dei suoi monumenti anche attraverso eventi come questo», dichiara la direttrice del parco archeologico Sofia Cingolani. «Un’opportunità per immergersi nella storia – dichiara Riccardo Natalini, sindaco di Urbisaglia – questo evento non solo offre un’esperienza educativa e di intrattenimento, ma stimola anche un apprezzamento più profondo per le tradizioni storiche e culturali. L’evento è un’occasione imperdibile per vivere da vicino la storia dell’antica Roma, apprezzando il lavoro di rievocazione storica che Urbisaglia porterà avanti con dedizione».
Verrà ricostruito un banchetto dedicato alla dea Salus offrirà ai partecipanti un viaggio indietro nel tempo e nello spazio, un’esperienza che unirà cultura e gastronomia. La manifestazione avrà inizio alle 17:30, con esperienze didattiche dedicate al mondo dei gladiatori e alla vita cittadina romana, seguite da visite guidate ai principali monumenti del parco archeologico. Alle 19 i partecipanti potranno indossare tuniche tipiche dell’epoca e godere di un aperitivo iniziale, accompagnato da scene di vita quotidiana romana. A seguire, il pubblico sarà invitato all’interno dell’anfiteatro per la cena vera e propria, che prevede un menù ricco e raffinato con piatti storici della tradizione. Durante la cena, l’anfiteatro prenderà vita con una serie di spettacoli: danze evocative, riti solenni delle vestali, incontri di gladiatori e rappresentazioni teatrali. «Ogni performance è pensata per trasportare gli ospiti nell’antica Roma, creando un’atmosfera magica e immersiva, in un crescendo esperienziale ed emozionale fino al combattimento dei gladiatori», conclude Natalini.
La locandina dell’evento
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I cittadini di Urbisaglia si pongano una domanda: “Perchè i cittadini di Urbisaglia di una certa età la chiamavano “Roma” e il fiume Fiastra “il Tevere”? Per secoli l’hanno chiamata in questa maniera. Non sarà che si riferivano alla “Roma” costruita da Carlo Magno? Che l’aveva costruita lì, dato che la Urbs Salvia era stata distrutta secoli prima da Alarico, se ben ricordo.