Tommaso Rossi
Nerea ha acquisito il 100% del capitale sociale di Sibe srl, l’azienda proprietaria del marchio “Roana”, con sede a Ussita. Questa acquisizione rappresenta un ulteriore passo nel percorso di espansione di Nerea, guidata dalla holding Asac della famiglia Rossi di Senigallia, fondata e operativa a Castelsantangelo sul Nera, e rafforza la presenza dell’azienda nell’imbottigliamento e commercializzazione di acque minerali in vetro.
«Nerea – spiega il presidente del gruppo Tommaso Rossi – oltre all’acquisizione della società Sibe proprietaria del marchio “Roana”, ha recentemente investito in nuovi macchinari per un valore di 2,5 milioni di euro, con l’obiettivo di ampliare ulteriormente la capacità produttiva e incrementare l’occupazione. Sibe, con sede nelle Marche, opera nel settore delle acque minerali e vanta una solida reputazione grazie al marchio “Roana”. L’acquisizione di Roana da parte di Nerea permetterà la costituzione di un nuovo polo di imbottigliamento e distribuzione di acqua minerale nel centro Italia, potenziando ulteriormente la presenza di Nerea nel mercato delle acque minerali imbottigliate in vetro».
«L’acquisizione di Roana – conclude Rossi – si inserisce in una strategia più ampia di Nerea per ampliare la propria offerta commerciale e rafforzare la distribuzione di acqua minerale in vetro ai propri clienti. Questo nuovo polo produttivo, situato nell’incantevole cornice dei Monti Sibillini, non solo contribuirà alla crescita dell’azienda, ma sosterrà anche lo sviluppo economico del territorio, promuovendo una simbiosi tra impresa e ambiente naturale».
Costa de più l acqua che lo gasolio
Roana nettamente migliore di Nerea. Anche le bottiglie avevano quel "gusto" retrò che ora modificheranno
La mia acqua preferita
Quindi ora farete riaprire la seconda cannella che avete fatto chiudere alla fonte di castel Sant'Angelo?
Un businness privato con acqua che dovrebbe essere pubblica.
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Decisione gravissima, l’ acqua è di tutti, si può dare in affitto per commerciarla ed è lecito chi lo fa ci debba guadagnare ,la propieta’ deve essere del comune dove sta la fonte….
Non sono sicuro ma ho come l’impressione che anche in Nerea si sia fatto come per le autostrade e cioè regalare al privato ciò che era pubblico senza regolamentare niente a vantaggio della comunità ma ingrassando solo i soci.castelsantangelo da oltre 20 anni di acqua Nerea quanto è cresciuto a livello economico e sociale? Resto del parere che acqua, sanità e altri beni primari necessari debbano restare sempre in mano pubblica.
Si ha come l’impressione, magari del tutto errata, che è il solito gioco delle 3 carte in cui, alla fine, chi se lo ritrova in quel posto è il pubblico.
Ripeto è solo un’impressione, ma non sarebbe la prima volta in Italia che privati, con concessioni o canoni ridicoli, utilizzino dei beni pubblici, spendendo 10 ed incassando 80 o addirittura 100..
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Quella delle acque mi ricorda tanto altre storie (spiagge, taxi, lottizzazioni, commercio, cave, ecc. ecc.) in cui la finalità dovrebbe essere il “bene comune” mentre, se si va ad osservare minuziosamente, il bene, pubblico, spesso rimane a pochi che si arricchiscono.
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E non riguarda solo questo o quell’amico perché, su scala nazionale, tutti gli amici ne hanno approfittato.
Amici vicini alla destra, al centro, alla sinistra, a quelli di sopra, a quelli di sotto, a duelli avanti e quelli indietro.
Insomma ogniqualvolta che in Italia c’è un “piatto ricco” si troverà sempre qualcuno pronti ad urlare “mi ci ficco!”
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Ricordate le aberranti telefonate subito dopo il terremoto dell’Aquila?
Alcuni imprenditori gongolavano per i danni, ben sapendo che lo Stato sarebbe intervenuto e che ci sarebbero stati da spartire tanti bei soldini
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Perché qui in Italia, molto spesso (molto più di quello che si crede), l’imprenditoria cresce non per capacità proprie, idee o innovazione, ma cresce e prospera solo, ed esclusivamente, perché lo Stato pompa e ripompa milioni e milioni e milioni di milioni di euro.
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E se non pompa soldi, lo Stato mammella a cui tutti si attaccano, agevola con canoni ridicoli, con concessioni grottesche, con aiuti al limite dell’idiozia.
E tutti d’accordo: oggi hanno aiutato i tuoi amici, domani è sicuro che per compensazione aiuteranno i miei…
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Avete mai fatto caso che, se troviamo la magica parola “pubblico” i costi salgono, i tempi si dilatano e le opere spesso vengono fatte alla membro di segugio???
Mentre se si lavora nel privato ci sono più controlli, meno sprechi, meno soldi buttati dalla finestra.
Meditate, gente, meditate
COSTITUZIONE ITALIANA, ART. 42 COMMENTATO scaricato da HUB Scuola.
La proprietà è pubblica o privata. I beni economici appartengono allo Stato, ad enti o privati.
La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i modi di acquisto, di godimento e i limiti allo scopo di assicurare la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti. La proprietà privata può essere, nei casi preveduti dalla legge, e salvo indennizzo, espropriata per motivi di interesse generale.
La legge stabilisce le norme ed i limiti della successione legittima e testamentaria e i diritti dello stato sull’eredità.
CHE COSA SIGNIFICA?
Questo articolo è dedicato alla proprietà: dopo aver riconosciuto due tipi di proprietà, quella pubblica e quella privata, concentra l’attenzione su quest’ultima.
La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, ma l’interesse privato è subordinato all’interesse della collettività: lo Stato può infatti decidere la destinazione ad uso pubblico di un bene privato attraverso l’espropriazione, alla quale corrisponde un indennizzo, cioè un versamento di una somma di denaro che compensa il proprietario per la perdita del bene. Più in generale lo Stato detiene in una certa misura il potere di controllare la proprietà privata, come nel caso dell’eredità: una persona non può decidere completamente a chi destinare i propri beni, ma deve rispettare le leggi (ad es., una certa parte dei beni spetta necessariamente alla moglie e ai figli).
MA PERCHE’…? Tal volta la proprietà di un cittadino può essere di ostacolo alla realizzazione di un’opera pubblica: in questo caso lo Stato decide di intervenire attraverso lo strumento dell’espropriazione. non si tratta di un atto arbitrario con il quale lo Stato sottrae a una persona i propri beni: l’esproprio ha una finalità sociale ed è accompagnato da un indennizzo; per esempio, nel caso di una costruzione di una strada o una tratta ferroviaria, che sono opere di interesse pubblico, lo Stato può intervenire per acquisire gli appezzamenti di terra su cui la strada o la ferrovia sono destinate a passare, con l’indennizzi previsto dalla legge. La Corte Costituzionale ha affermato che i criteri riguardanti aree edificabili, vale a dire quelle su cui possono sorgere abitazioni e altri edifici, devono basarsi sul loro valore di mercato e non su un prezzo stabilito in modo astratto.
Le acque minerali sono proprietà dei comuni: e come enti pubblici, i sindaci hanno il dovere di poterci trarre il miglior profitto per far fronte a una parte delle spese pubbliche invece di farci fare affari ai privati. E il resto che manca per coprire le spese pubbliche devono avere il coraggio di dire al governo centrale che i cittadini pagano la tassa sul reddito unica COSTITUZIONALE, esclusivamente per concorrere alle spese pubbliche TUTTE. come da art. 53 Cost. In quanto: non esiste una legge al mondo che impone un solo centesimo di tasse per altri scopi, come i carrozzoni politici parassitari di cui siamo pieni