Un grapppolo d’uva colpito da Peronospora
Danni da peronospora ai vigneti, riconosciuto anche alle Marche lo stato di calamità. Lo annuncia la Coldiretti regionale che nei giorni scorsi aveva caldeggiato la misura a sostegno di un intero settore colpito dalla malattia micotica insorta nel corso del 2023.
E la risposta del Ministero dell’agricoltura e della sovranità alimentare alla richiesta inoltrata dalla Regione non si è fatta attendere. Il decreto del ministro Lollobrigida porta la data del 24 gennaio. Le domande di aiuto possono essere presentate ad Agea entro 45 giorni dalla data di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Gli uffici di zona della Coldiretti marchigiana si sono messi subito in contatto con le aziende per informarle. Il decreto riguarda tutte le province. «La misura – spiegano Maria Letizia Gardoni e Alberto Frau, rispettivamente presidente e direttore di Coldiretti Marche – permette la moratoria di 24 mesi per mutui e finanziamenti, la concessione degli sgravi contributivi al 50% e la possibilità di dare ristori diretti ai produttori. Un passo atteso per tutto un comparto fortemente colpito dall’emergenza peronospora».
Le troppe piogge che hanno caratterizzato il primo semestre 2023 avevano creato un ambiente favorevole alla diffusione del fungo e l’impossibilità, da parte dei viticoltori, di lavorare in campo per i trattamenti di contrasto. Si è stimato un calo medio della produzione di circa il 40% a livello regionale con produttori che hanno anche rinunciato alla raccolta. «E’ un primo risultato raggiunto grazie all’attenzione prestata sul fenomeno sin da maggio scorso – dice l’assessore regionale all’agricoltura Andrea Maria Antonini – proprio su impulso della Regione Marche la questione è approdata sul tavolo nazionale sensibilizzando il Ministero ed ha consentito di raggiungere il buon esito odierno. La proposta di declaratoria di eccezionalità approvata lo scorso 20 novembre si è basata sui dati rilevati dalla raccolta delle segnalazioni di 1.520 viticoltori danneggiati, provenienti da 159 comuni marchigiani, ed è stato dimensionato un danno di oltre 62 milioni su una superficie interessata di oltre 7mila ettari».
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