Terzo mandato, Malaisi ha già deciso:
«Non mi ricandido, ho fatto il mio tempo»
Gli altri sindaci ci pensano

ELEZIONI - Sono quattro nel Maceratese i comuni con popolazione compresa tra i 5 e i 15mila abitanti nei quali ci sono primi cittadini al termine del loro secondo quinquennio di amministrazione, che quindi potrebbero tornare in corsa. Il sindaco di Montecosaro si chiama fuori, discorso diverso per gli altri. Gentili (Monte San Giusto): «Mi prendo una settimana per decidere». Catena (Montecassiano): «Cambia poco, noi abbiamo sempre lavorato di squadra». Rimosso invece ogni vincolo per i centri con meno di 5mila residenti, Pecora (Montelupone): «Ci sto riflettendo»

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Da sinistra: Rolando Pecora, sindaco di Montelupone; Leonardo Catena, sindaco di Montecassiano; Reano Malaisi, sindaco di Montecosaro; Andrea Gentili, sindaco di Monte San Giusto

di Marco Pagliariccio

Ci proveranno ancora una volta i sindaci del Maceratese (Montecosaro, Montecassiano, Monte San Giusto e Treia) cui l’approvazione del terzo mandato per i comuni con popolazione compresa tra 5 e 15mila abitanti ha aperto la chance di candidarsi alle elezioni del prossimo 8-9 giugno? Uno ha già deciso, tutti gli altri ci stanno riflettendo. La questione non è di poco conto, perché potrebbe cambiare gli equilibri politici anche in prospettiva Regionali 2025, con qualche primo cittadino uscente che, vista l’impossibilità di ricandidarsi, poteva ambire a un posto al sole nella tornata del prossimo anno. Con la possibilità di tornare a guidare le rispettive città, però, la questione cambia.

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Reano Malaisi

Chi, nonostante la novità, ha deciso a prescindere per il passo indietro è Reano Malaisi. Il sindaco di Montecosaro annuncia sin da ora che non sarà della partita per le comunali di giugno. «Ho alle spalle 25 anni in consiglio comunale, passati in buona parte all’opposizione e poi alla guida della città: credo di aver fatto abbondantemente la mia parte – dice il primo cittadino montecosarese – mi auguro comunque di continuare a fare politica, anche se non so bene ancora in che forma. Non ho un’appartenenza partitica seppur ho un’idea politica molto chiara: mi piacerebbe partecipare a situazioni nelle quali ci si possa confrontare, a prescindere da candidature o altro. Vorrei ritornare a fare politica nel senso più antico e pieno del termine. Per quanto riguarda la riforma elettorale, era qualcosa di cui si parlava da tempo, era nell’aria e penso che in linea di principio sia condivisibile: a mio avviso dovrebbero essere i cittadini a decidere da chi farsi governare, senza vincoli di durata».

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Il sindaco di Monte San Giusto Andrea Gentili

Andrea Gentili, sindaco di Monte San Giusto e vicesegretario del Pd maceratese, guida uno dei quattro comuni del Maceratese coinvolti nella novità, insieme a Montecassiano, Montecosaro e Treia. Alle regionali del 2020 non aveva corso in prima persona ma aveva pilotato la campagna elettorale di Maurizio Mangialardi. Optare per la scelta “comoda” del possibile terzo mandato (anche se il centrodestra stavolta dovrebbe presentarsi unito, a differenza di cinque anni fa) o temporeggiare in vista del prossimo anno, questo è il dilemma.

«Mi prendo qualche giorno, al massimo qualche settimana, per parlarne con la mia famiglia e poi con il resto del gruppo – dice Gentili – visto il tira e molla che c’è stato sulla questione nelle ultime settimane, devo prendermi un po’ di tempo per fare le considerazioni necessarie, oggi sarebbe prematuro esprimersi ma non voglio nemmeno tirarla troppo per le lunghe perché di tempo ce n’è ma non così tanto. Dieci anni fa di questi tempi stavamo facendo le primarie, per esempio. Il tema del terzo mandato era stato sollevato anni fa dall’Anci, quella del sindaco è l’unica carica rimasta ad avere il vincolo dei due mandati».

Chiaro che per molti sindaci la possibilità di continuare a guidare la città si intersechi con un momento storico molto particolare: quello nel quale il Pnrr ha dato la spinta a molte grandi opere che gli amministratori vorrebbero portare a termine in prima persona.

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Il primo cittadino di Montecassiano Leonardo Catena

«Per noi cambia poco, come amministrazione abbiamo lavorato sempre di squadra, per cui che sia io a guidarla o un’altra persona non fa molta differenza a livello operativo – rimarca Leonardo Catena, primo cittadino di Montecassiano e anche lui esponente dem (aveva sfidato Angelo Sciapichetti nella corsa alla segreteria provinciale del partito) – è vero che il sindaco ha responsabilità maggiori in prima persona, ma da soli non si fa mai la differenza. Stiamo lavorando da mesi sul programma per la prossima tornata elettorale e stiamo cercando di coinvolgere nuove persone, una grande e difficile sfida in questa fase. Qualche settimana fa la mia intenzione era quella di passare il testimone, alla luce di questa novità nelle prossime settimane valuteremo il da farsi, ma lo faremo tutti insieme. La molla per andare avanti la danno i tanti lavori che non abbiamo concluso: ci sono milioni in sospeso, per i quali abbiamo messo in campo idee e raccolto fondi, ci piacerebbe arrivare a compimento di questi percorsi».

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Il sindaco di Montelupone Rolando Pecora

Non meno importante anche la novità per i Comuni con popolazione inferiore ai 5 mila abitanti. Per questi il terzo mandato era già diventato realtà con la legge approvata lo scorso anno, il Consiglio dei Ministri però oggi ha rimosso anche quel paletto: via libera anche al “sindaco a vita”. «Vista la novità che era emersa lo scorso anno, per me non cambia nulla di fatto – spiega Rolando Pecora, sindaco di Montelupone che, come i colleghi dei Comuni maggiori, è in scadenza per il secondo mandato – personalmente sto riflettendo su una eventuale ricandidatura, ma ancora non ho deciso sul da farsi: ci sono tante opere che ho visto nascere e che mi piacerebbe portare a compimento».



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