Petra Carsetti, in queste settimane in libreria con il suo Galatime Atto secondo, la vita come palcoscenico di eleganza (Maretti editore), è stata protagonista ieri a L’Eredità su Rai1 il quiz condotto da Marco Liorni.
Petra Carsetti
Nel gioco a premi di maggior successo della televisione come si sa i concorrenti devono rispondere ad alcune domande. E per accedere alla finale di ieri si sono sentiti chiedere: «A luglio 2021 l’italiana Petra Carsetti è balzata all’onore delle cronache per aver vinto una gara mondiale di cosa?»
E poi seguivano quattro opzioni. La risposta esatta era: apparecchiatura della tavola. Com’è noto (ma non a tutti i concorrenti de L’Eredità, va detto) Petra Carsetti, l’autrice maceratese, si è aggiudicata nel 2021 l’Etiquipedia International place setting competition apparecchiando tre tavole una delle quali a tema storico. Il concorso organizzato dal più importante sito al mondo di galateo (Etiquipedia Etiquette) ha coinvolto concorrenti dall’Australia al Brasile, dagli Stati Uniti alla Francia. Petra Carsetti ha vinto grazie ai suoi appronditi studi del Galateo (si è fornata all’Accademia del Galateo e ha frequentato i corsi dell’Ancep, la massima istituzione in fatto di ricevimento e cerimoniale pubblico) e alla sua inusuale collezione di posate.
«Sono rimasta sorpresa dalla citazione de l’Eredità, ringrazio Marco Liorni e gli autori, non nascondo che mi ha fatto un immenso piacere per tre motivi. Il primo ovviamente è la soddisfazione personale, il secondo però è constatare che finalmente il Galateo è diventato pop se una trasmissione così tanto seguita decide di inserire una domanda sulla tavola; la terza ragione è che forse si comincia a comprendere che le buone maniere sono il migliore antidoto alla volgarità, alla mancanza di rispetto e anche alla violenza di questi nostri giorni. Curare i rapporti interpersonali o professionali, così come curare la tavola, ricevere gli amici e gli ospiti nella giusta maniera è un segno di rispetto e affetto. Che sono i cardini del Galateo: una tavola ben apparecchiata facilita l’incontro e l’incontro genera empatia, quella antichissima predisposizione allo stare bene insieme. Perciò l’eredità che ci ha lasciato Monsignor della Casa e che cerco di portare avanti attualizzandola – anche nelle mie lezione di galateo soprattutto con bambini e ragazzi – è vivere con equilibrio, gentilezza e buone maniere».
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Brava, complimenti!