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Transizione digitale:
le aziende italiane
sono ancora indietro

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La transizione digitale è un tema di cui si parla molto, ma per il quale la strada da fare in Italia è ancora lunga. Nonostante la grande importanza strategica che l’adozione delle tecnologie digitali avrebbe per le aziende italiane, gli investimenti in questo senso rimangono poco consistenti. Ciò rende difficile migliorare la situazione attuale del Paese che, secondo i dati DESI (Digital Economy and Society Index) è al diciottesimo posto per digitalizzazione, tra gli ultimi posti nell’Unione Europea.

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Pochi investimenti per la digitalizzazione

Secondo una ricerca realizzata su 127 aziende da The European House – Ambrosetti e Workday, l’81% delle imprese italiane investe meno del 10% dei propri ricavi in interventi mirati a effettuare la transizione digitale. Soltanto l’8%, invece, impiega più del 20% del proprio fatturato complessivo nella digitalizzazione. Negli ultimi tre anni, il 59% delle aziende ha dichiarato di aver investito meno di un milione di euro per la transizione digitale, mentre il 25% non ha speso per la digitalizzazione più di 100mila euro. Tra le aziende che hanno partecipato alla ricerca, il 52% sono di grandi dimensioni, le medie imprese sono il 17%, le piccole imprese il 15%, e le microimprese il 16%. Tra le ragioni citate per questo ritardo nell’adozione di soluzioni digitali, non è tanto l’assenza di infrastrutture adatte a ostacolare il processo. Le difficoltà menzionate più di frequente dalle aziende rispondenti sono invece la cultura aziendale per il 52% delle imprese e la carenza di competenze adeguate per il 48%.

Alcune tecnologie digitali utilizzate dalle aziende

La tecnologia digitale maggiormente utilizzata è il cloud, adottato dall’82% delle aziende. Questo è impiegato, tra le altre cose, per snellire le pratiche amministrative come quelle di gestione del personale, eliminando la necessità di numerosi documenti cartacei e di ingombranti archivi fisici. Gestione del personale e delle paghe sono oggi svolte più di frequente attraverso software all’avanguardia, in particolare per le aziende che esternalizzano il servizio rivolgendosi a Consulenti del lavoro a Roma o in altre città. Oltre a semplificare e rendere più rapidi i compiti relativi a buste paga, controllo delle presenze, gestione delle ferie e molto altro ancora, questi strumenti danno accesso a una serie di dati e schede analitiche che possono aiutare a ottimizzare i processi aziendali. In più, possono essere integrati con risorse per la sicurezza informatica, così da tutelare i dati personali dei dipendenti ed evitare rischi di attacchi informatici. Nonostante queste minacce siano oggi molto concrete per le aziende, la ricerca di Ambrosetti e Workday indica che solamente il 53% delle imprese ha adottato soluzioni per la cybersecurity.

Iniziative per la digitalizzazione aziendale nelle Marche

Nelle Marche è stato approvato dalla Camera di Commercio un voucher per la digitalizzazione delle aziende, dedicato alle medie, piccole e microimprese, per cui è stato possibile effettuare la domanda nel mese di giugno 2023. L’importo erogato può arrivare fino a 6.000 euro per progetti del costo minimo di 3.000 euro, da dedicare a digitalizzazione, utilizzo di consulenze e servizi o ricerca per l’innovazione e lo sviluppo.

Sempre in Regione, ad Ancona, è stato inaugurato il progetto Edih4Marche, volto a incrementare le competenze e le infrastrutture digitali, e a favorire la digitalizzazione delle imprese e della pubblica amministrazione. Il progetto, della durata di due anni, vedrà la costruzione di una rete Edih (European Digital Innovation Hub), con finanziamenti forniti dall’Unione Europea e dallo Stato italiano. Il suo scopo è aumentare produttività e competitività delle imprese attraverso l’adozione di tecnologie come robotica e automazione dei processi, big data e analisi dei dati, intelligenza artificiale, sistemi di sicurezza informatica e altri ancora.

 



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