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Fabio Giulianelli vuole il 4° scudetto di fila
«Trento ha gli alberi, la Lube è un bosco»

INTERVISTA - Il patron dei cucinieri verso la 'bella delle belle': «Siamo sempre ed ancora noi i protagonisti e vogliamo fare di tutto perché il campo tricolore resti a Civitanova. Io dico che mercoledì prevarrà la squadra sulla forza tecnica del singolo. L'assenza di Zaytsev? Giochiamo comunque sei contro sei, in gara 3 il suo infortunio ci ha destabilizzato ma nell'ultima sfida sono state preparate le giuste contromisure»

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Fabio Giulianelli, amministratore delegato della Cucine Lube e patron della Lube volley, insegue il suo ottavo Scudetto

di Mauro Giustozzi

«Vivere la vigilia, le emozioni che ti porta l’avvicinarsi ad una finale scudetto è già una sensazione indescrivibile. Siamo sempre ed ancora una volta noi i protagonisti e vogliamo fare di tutto perché lo scudetto resti sulle nostre maglie e il campo tricolore a Civitanova». Fabio Giulianelli, patron della Lube Volley, è concentratissimo sulla ‘superfinals’ scudetto che attende la sua squadra, la quarta consecutiva, sul campo dell’Itas Trentino mercoledì alle 20,30. Una sfida che cancella il passato ed il futuro del club che, oggi più che mai, vive uno splendido presente ed un’attesa che cresce col passare delle ore che separano dal fischio d’inizio della finalissima.

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Il tifo della Lube è sempre stata un’arma in più a Civitanova

Fabio Giulianelli, quali sensazioni prova alla vigilia di questa ennesima finale scudetto?
«Io dico che dobbiamo goderci questo momento, un’emozione che solo lo sport sa dare, situazioni che ci trascinano ogni domenica quando andiamo alla partita. La vigilia di un evento del genere è a mio avviso il momento più bello, assaporare l’attesa che cresce per una finale. E poterlo vivere di nuovo da a tutto il mondo Lube una carica, una determinazione unica. Ogni volta che arrivi a giocarti una finale appaiono anni luce distanti le finali precedenti che hai disputato, anche se l’ultima è stata appena lo scorso anno. Il presente è motivante per la società, lo staff tecnico, la squadra e i nostri tifosi».

Gara 5 dei playoff scudetto che finora ha visto un equilibrio nei successi casalinghi di Lube e Itas. Stavolta si gioca a Trento e Civitanova dovrà far saltare il fattore campo per vincere lo scudetto.
«Questo dice la storia di questa finale finora, però io credo si sia trattato di una casualità più che di un aspetto meramente tecnico-ambientale. La nostra terza gara disputata a Trento è stata condizionata dall’infortunio di Zaytsev in avvio di incontro che ha mandato in tilt mentalmente i ragazzi, ci ha destabilizzato, non eravamo preparati ad affrontare questa assenza inattesa. Come invece abbiamo fatto in gara 4 quando sono state preparate le contromisure necessarie per sopperire all’assenza di Ivan ed i risultati sul campo poi si sono visti. Il fattore campo non è determinante arrivati a questo punto: sono sicuro che i nostri giocatori non penseranno affatto che giochiamo fuori casa ma che questa è la partita che vale uno scudetto. Potremmo giocare ovunque questa gara, la Lube non risentirà del fattore campo di questo ne ho la certezza».

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Marlon Yant, uno dei giovani gioielli della Lube, grande protagonista in gara 4

Una Civitanova che per larghi tratti della stagione ha offerto prestazioni e risultati altalenanti per ritrovarsi poi nella fase conclusiva e decisiva dell’annata.
«Una certezza ce l’abbiamo e non da oggi: quando siamo messi all’angolo, quando tutti ci danno per morti, quando non abbiamo più nulla da perdere la Lube tira sempre fuori il meglio. Questo lo abbiamo vissuto spesso, sia l’anno scorso che due anni fa. E’ la caratteristica della nostra società che non lascia mai nulla di intentato e lotta sempre, non arretra mai di un centimetro».

Quanto ci crede Fabio Giulianelli in questo scudetto che la sua squadra si gioca contro Trento?
«Sono fiducioso per mercoledì perché in queste ultime partite ho visto una Lube determinatissima e concentra. Società e squadra non vivono sui singoli ma su un lavoro ed un gioco collettivo, di squadra: lo abbiamo visto anche nelle prestazioni, con giocatori che si sono alternati nell’essere i punti di riferimento in campo. Una volta Yant, un’altra Bottolo o Nikolov, questo vuol dire essere squadra. Se posso fare un paragone dico che dalla parte di Trento ci sono gli alberi mentre la Lube è un bosco che è molto più importante dei singoli alberi. Perché nel bosco c’è l’albero, ma c’è pure il sottobosco e altro che serve a forgiare, dare forza alla pianta stessa. La forza e la determinazione della società rende i giocatori coperti, fiduciosi, coccolati, garantiti che alle loro spalle c’è un’organizzazione che nulla lascia al caso. In queste ore lavoriamo su tutti quegli aspetti necessari a cui si aggiunge poi la tecnica dei giocatori. Io dico che mercoledì prevarrà la squadra sulla forza tecnica del singolo. E sono certo che la Lube risponderà da squadra, lotterà sino alla fine ed alla fine prevarrà chi ha dimostrato di essere il più forte in campo».

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I giocatori della Lube durante gara 4 contro Trento

Un campionato segnato ancora una volta dagli input societari che rappresentano la vera forza di questo club rispetto agli altri della SuperLega.
«Io non credo che sia casuale che la Lube cambi squadra, interpreti, ed i protagonisti restiamo sempre noi. Non voglio essere presuntuoso ma coerente. Se vinciamo lo facciamo tutti assieme e se perdiamo non ci sono colpe singole ma si perde tutti insieme. La società non vince e non perdono da soli i giocatori: io sono certo che in queste ore di vigilia la società è protagonista. Non va in campo a schiacciare o murare, però ha un ruolo decisivo nell’infondere ai giocatori sicurezza e vicinanza che li accompagna nel migliore dei modi verso l’evento. Anche, quando e se serve, nel dire direttamente quello che non va, senza false ipocrisie. Essere consapevoli che avere paura è una naturale emozione che devi provare per crescere: tu sarai forte se superi la paura. Ed è protagonista chi vive la paura, chi la evita, evita la vita».

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Fabio Giulianelli con Ivan Zaytsev dopo la vittoria dello scudetto dell’anno scorso

Ivan Zaytsev sarà assente nella finale scudetto, quanto può pesare questo fattore?
«Mi sono ripromesso con gli altri dirigenti di non dire nulla della sua assenza. E’ una volontà precisa della società. Ivan sarà fuori, però anche mercoledì ci concedono di giocare 6 contro 6 e questa è la nostra forza. Non siamo minimamente sfavoriti nella logica di chi c’è e di chi non c’è: scendiamo in campo alla pari dei giocatori avversari, ed i sei nostri atleti hanno tanta voglia e determinazione di mantenere il taraflex tricolore a Civitanova».

Giulianelli, il 4° scudetto consecutivo sarebbe un’autentica impresa visto il profondo rinnovamento della squadra fatto in estate.
«Io direi che l’impresa in realtà l’abbiamo già fatta arrivando in fondo alla finale scudetto a giocarci gara 5. Il risultato lo ottieni se ci credi: e la Lube società è questa, che crede nel progetto ed ha la certezza di portare avanti un percorso di costruzione che prosegue».

lube-volley-itas-trentino-gara-4-FDM-18-325x217Se arrivasse la riconferma del tricolore Giulianelli ha già in mente che farebbe?
«Su questo no comment, non dico nulla neppure sotto tortura. E’ talmente bello vivere questi giorni che precedono la finale che per me sono i più belli dell’anno. Noi ce le stiamo godendo mentre tanti altri ci guardano, e questo è l’aspetto di essere protagonisti. E’ stress? Sì, ma che bella è la vita per questo. Quanto sarebbe diverso andare oggi a spasso e vedere in televisione gli altri: invece noi siamo quelli che veniamo guardati, visti ancora una volta come protagonisti nella finale che assegna lo scudetto».

Cosa farà Fabio Giulianelli mercoledì poco prima che inizi la finale scudetto?
«Niente di particolare, sarò a Trento, andrò negli spogliatoi una decina di minuti prima della gara e parlerò ai giocatori. Non è un rito particolare, lo faccio quando serve».

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