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Doppio ultimo saluto ad Alessio,
cerimonie a Camerino e Civitavecchia

TRAGEDIA - Il 45enne Alessio Galatolo è morto il 18 ottobre a Civitanova. La data del funerale è da fissare. Oggi si è svolta l'autopsia. Serviranno ulteriori analisi per chiarire le cause del decesso e la sostanza che ha causato l'overdose

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Alessio Galatolo

 

di Laura Boccanera

Due cerimonie funebri per Alessio Galatolo: un saluto a Camerino e un’altra messa a Civitavecchia. Il 45enne, ex dipendente comunale di Civitanova, è morto 8 giorni fa (18 ottobre) e sinora non è stato possibile fissare il funerale perché doveva essere svolta l’autopsia. L’esame è stato fatto questa mattina all’obitorio di Civitanova dal medico legale Roberto Scendoni supportato dal tossicologo Rino Froldi. Si dovrà però attendere l’esito delle analisi per capire quale sostanza abbia provocato il malore fatale a Galatolo. Il 45enne era stato ritrovato in casa dal coinquilino. Galatolo era privo di sensi e dagli accertamenti svolti sin qui si era sentito male per una overdose. Portato in ospedale, era morto cinque ore più tardi.

Dalle indagini effettuate dai carabinieri della Compagnia di Civitanova c’erano altre due persone con lui nell’appartamento che però se ne sarebbero andate prima che il 45enne accusasse il malore che lo ha stroncato. La notizia della sua morte ha lasciato sotto choc tre città: Civitanova, dove viveva da alcuni anni e dove aveva lavorato come dipendente comunale nel settore bilancio, Civitavecchia dove è nato ha trascorso la sua infanzia e giocato per la società di pallanuoto locale e infine Camerino dove ha studiato Giurisprudenza. Qui aveva conosciuto la sua ex moglie, aveva avviato un’attività di pizzeria e qui erano nate le sue due figlie.

Galatolo solo una settimana prima della morte aveva accusato un malore mentre si trovava in un’abitazione occupata, ma l’intervento di alcuni residenti che avevano allertato il 118 è stato provvidenziale nel salvargli la vita. Non aveva avuto un’esistenza semplice Alessio: aveva perso la mamma da piccolo e nel 2016 aveva dovuto dire addio anche al padre, Enrico Galatolo, morto in modo tragico, ex esponente del Pd di Civitavecchia e con una storia personale che si intreccia con uno dei grandi misteri d’Italia. Enrico Galatoloera controllore del traffico aereo in servizio la notte della strage di Ustica del 27 giugno 1980 e fu colui che per primo diede l’allarme per la scomparsa dell’aereo di linea dell’Itavia. A breve verranno fissati i funerali del 45enne: previste due cerimonie. Prima un saluto a Camerino, poi il feretro sarà portato a Civitavecchia dove vive la sorella di Galatolo per la cerimonia funebre e la cremazione.

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