Dalla vetrina del negozio di informatica in un piccolo comune, ad amministratore delegato di un’azienda che si occupa di connettività internet e sviluppo di applicazioni Iot, Sara Servili è stata protagonista venerdì sera insieme al suo staff della festa per i vent’anni della Fidoka, che si è svolta alle Tenute Murola di Urbisaglia. Un momento importante, rinviato per due anni a causa della pandemia, celebrato con grande trepidazione in un’atmosfera spensierata. Presenti soci e collaboratori, amministratori locali, clienti storici ed amici.
Sara Servili
«Siamo arrivati a vent’anni e non ce ne siamo accorti. Siamo partiti da un piccolo negozio di informatica a San Ginesio e adesso siamo una realtà con 50 dipendenti dislocata su due regioni – ha raccontato Servili – nessuna azienda è un’isola, perché la grandezza di Fidoka è stato proprio il fatto di trovare tre realtà che avevano gli stessi valori, la stessa visione, che si sono messe insieme e si sono integrate, diventando Fidoka, unendo Ascoli Piceno, Ripe San Ginesio e Gubbio. Se abbiamo raggiunto questo traguardo è dovuto a tutte le persone che hanno collaborato con me negli anni, innanzitutto i miei soci, perchè dal 2016 Fidoka si è ingrandita, grazie anche a tutti coloro che hanno lavorato con noi e a chi sul territorio, enti pubblici e privati, si è affidato ad un’azienda inizialmente molto piccola, cosa che non era affatto scontata». Nata e cresciuta a Milano, Sara Servili ha fatto la scelta controcorrente di investire in un territorio complesso, in cui la connettività era un problema: «Ho i genitori che vivono ancora Milano, io da sempre mi sono innamorata di questi luoghi, mi sono innamorata dei Monti Sibillini e ho deciso di vivere qua perché la qualità della vita era più alta. Subito mi sono imbattuta in una serie di difficoltà, tra cui la mancanza di connettività, un problema per svolgere il nostro lavoro. Ho scelto di vivere a San Ginesio, di lavorare da qua, dicevo di non voler fare la pendolare. Abbiamo dato connettività al territorio, sperando di avergli dato nuove e maggiori opportunità di sviluppo. L’idea di questa azienda è di mio padre, devo ringraziare i miei soci che sono la parte tecnica dell’azienda, che hanno proposto sempre idee e investono tantissimo del loro tempo richiesto. Riguardo al ruolo femminile nel lavoro, come dico sempre le pari opportunità ancora non ci sono del tutto, spesso siedo a tavoli di soli uomini. Ho dovuto dimostrare un po’ di più all’inizio, ma dopo essere donna può essere anche un vantaggio, perché è il valore che viene riconosciuto». La visione del futuro è quella di un territorio che diventa smart land, interconnesso in cui si possa vivere e lavorare, rotta tracciata da Servili nel suo discorso di apertura della serata.
«Il futuro per me è un po come il passato, nel senso che la tecnologia deve essere sempre a disposizione dell’uomo e del territorio non viceversa, deve rispondere ai bisogni reali dei cittadini. La mia visione è capire sempre anche grazie ai collaboratori i bisogni del territorio e delle persone che ci vivono. Le tecnologie, soprattutto internet delle cose, possono essere messe a disposizione per valorizzare questo territorio, sia dal punto di vista turistico, ma soprattutto per dare ancora più servizi alle persone che ci vivono».
Ha concluso Sara Servili: «Sta arrivando la fibra ottica con i vari bandi, lo Stato ha davvero investito molto, tecnologie che non faranno discrepanze tra città e borgo, importante è essere lungimiranti e capire cosa serve al territorio. Non possiamo scimmiottare le città, perché i servizi pensati per un grande agglomerato urbano non sono idonei per questo territorio. La pandemia ci ha ricordato che questi territori sono appetibili, ci ha insegnato un altro modo di lavorare, adesso dobbiamo capire come renderli veramente luoghi da cui lavorare a distanza». Tra gli ultimi progetti, oltre alla connettività per i piccoli comuni, quello dell’illuminazione pubblica intelligente che si accende di notte a seconda dell’effettiva necessità, già sperimentata ad Esanatoglia ed in un parco di Macerata, la “scatola intelligente” che permette agli anziani di usufruire a casa propria della telemedicina, dispositivi basati su Iot (internet delle cose) per la telelettura a distanza di contatori gas ed acqua ed il telecontrollo puntuale della rete idrica, con il consorzio idrico piceno.
Sono una cliente da più di 10 anni e non ho mai avuto nessun problema
Complimenti davvero. Un saluto caro
Complimenti Sara ottimo lavoro
Complimenti!!!
Complimenti Sara
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati