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Recanatese in Lega Pro?
Tramonta l’ipotesi Macerata
«Si giocherà al Tubaldi»

CALCIO - Nessun caso "Matelica 2", l'assessore ai Lavori pubblici Francesco Fiordomo assicura che «l'amministrazione farà di tutto per far sì che la squadra possa disputare, se sarà promossa e questa possibilità pare sempre più concreta, il campionato di Serie C nel suo impianto». Verranno utilizzate anche le deroghe che sono concesse a chi approda per il primo anno nel professionismo

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Lo stadio Nicola Tubaldi visto dall’alto

di Mauro Giustozzi

Non ci sarà un caso ‘Matelica 2’ allo stadio Helvia Recina di Macerata. La Recanatese, lanciatissima capolista del girone F di Serie D, se vincerà il campionato e sarà promossa in Serie C disputerà il prossimo torneo nel suo stadio che verrà adeguato a quelle che sono le norme previste dalla Figc-Lega Pro per le neo promosse, cioè utilizzando anche le deroghe che sono concesse a chi approda per il primo anno nel professionismo e che riguardano la capienza minima che deve essere di 1.500 spettatori, l’illuminazione dell’impianto e la suddivisione degli spazi. E’ la volontà sicuramente della dirigenza leopardiana, guidata da un grande imprenditore nonché appassionato di calcio come Adolfo Guzzini, ma è anche la ferma volontà dell’amministrazione comunale e del sindaco Antonio Bravi che, con la sua giunta, pur facendo tutte le scaramanzie del caso ed aspettando il responso matematico della promozione dal campo, è già al lavoro per individuare quelli che saranno gli interventi necessari per adeguare l’impianto alle richieste necessarie per ospitare le partite del campionato di Serie C.

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Le tribune dell’impianto

Del resto nel 2023 la Recanatese festeggerà il centenario della sua fondazione e quale modo migliore di farlo nel disputare il campionato di Serie C nel suo stadio, senza dover emigrare o chiedere ospitalità a città vicine, come invece fece a suo tempo il Matelica di Canil nel suo primo campionato di Serie C. Indirettamente alimentando così tra i tifosi del capoluogo l’ipotesi di un suo futuro impegno alla guida della Maceratese. Poi tutti sanno come è andata a finire, le strade non si sono mai incrociate ed il Matelica è finito ad Ancona. Anche quest’anno, vedendo la marcia trionfale della Recanatese in D, guidata peraltro da quel Giovanni Pagliari che per i tifosi biancorossi si sa quanto conti nei ricordi del passato da calciatore e allenatore nel capoluogo, diversi tifosi, sui social soprattutto, hanno ipotizzato che la situazione si potesse ripetere con la Recanatese per i problemi legati al suo stadio. Invece questo non accadrà e, giustamente, i giallorossi qualora approdassero in C, giocheranno il campionato nel loro impianto evitando spostamenti o alimentando ipotesi di fusione con altri club. La Maceratese, se vorrà risollevarsi dall’attuale deficitaria situazione, dovrà farlo con le forze di cui può disporre o trovando qualche altro imprenditore locale che abbia voglia di investire nel calcio prendendo il testimone dall’attuale dirigenza guidata dal presidente Crocioni che, peraltro, non si è mai detto indisponibile a cedere il timone del club a chi ne fosse realmente interessato. Ma fuori dalla porta non c’è la fila di pretendenti.

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Francesco Fiordomo, assessore ai Lavori pubblici

«Lo stadio Tubaldi è comunale per cui su lavori o ampliamenti dovremo intervenire in prima persona noi – afferma Francesco Fiordomo, assessore ai Lavori pubblici del Comune – nel caso in cui la Recanatese fosse promossa in Serie C. Partiamo dal fatto che già il sindaco e l’assessore allo Sport, poche settimane fa, avevano pubblicamente dichiarato che l’amministrazione farà di tutto per far sì che la Recanatese possa disputare, se sarà promossa e questa possibilità pare sempre più concreta, il campionato nel suo impianto. Già si stanno facendo delle valutazioni in merito e comunque, noi in bilancio abbiamo già risorse per il rifacimento del manto sintetico che dopo nove anni mostra segni di usura anche per il grande utilizzo che se ne fa. Per questo ci sono già disponibili 650 mila euro che spenderemo nei prossimi mesi al termine del campionato. E’ un primo elemento che andrà fatto indipendentemente dall’esito finale del campionato. Per il resto c’è una volontà condivisa di amministrazione e società sportiva a farsi trovare pronti nel momento che dovesse arrivare la promozione in C che sarebbe un traguardo storico mai raggiunto dal club, ad adeguare il Tubaldi alle necessità per farvi giocare la squadra anche il prossimo anno. Per quanto riguarda i fondi necessari per effettuare le opere ritengo che ci siano le condizioni per reperirli sia all’interno del bilancio comunale che magari sfruttando i finanziamenti che arriveranno dal Pnrr e che riguardano la rigenerazione urbana. Anche perché un rinnovamento del Tubaldi non servirà solo alla Recanatese ma sarà un vantaggio per l’intera città».

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Dunque la volontà assoluta e univoca di Comune e Recanatese è che in caso di passaggio al professionismo si dovrà giocare allo stadio Tubaldi intervenendo in tempi rapidi sull’adeguamento del campo sportivo per far si di farsi trovare pronti, come ad esempio aumentare le dimensioni attuali del rettangolo di gioco che sono di 101×62 inferiori a quelle previste portandole a 105×65. Lo stadio di Recanati, intitolato nel 1992 alla bandiera dell’atletica locale Nicola Tubaldi, attualmente ha una tribuna coperta di ferro con una capienza di un migliaio di posti. Vicino la tribuna ci sono gradoni realizzati che possono contenere altri mille spettatori. Ospita, oltre alle gare interne della Recanatese anche una pista di atletica leggera, avente sei corsie e due pedane. Nel 2012 sono partiti i lavori di rifacimento del manto erboso, per un costo superiore ai 400 mila euro. Il prato del Tubaldi è diventato sintetico e nell’occasione sono state costruite pure due strutture di spogliatoi dotati di fotovoltaico. Il Tubaldi nel 2015 ha ospitato anche l’amichevole di Under 16 Italia-Germania.

 



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