di Gabriele Censi
Il pubblico ha affollato ieri sera il teatro di Treia superando i timori per la nuova ondata pandemica. In scena Fedra, una lettura di Isabella Ferrari sul testo del celebre mito rielaborato dal poeta greco Ghiannis Ritsos.
«Ci sarà gente?» aveva chiesto la popolare attrice durante la nostra intervista che ha preceduto lo spettacolo. Timore giustificato dalle notizie di nuove restrizioni in vista per il dilagare della variante Omicron del Covid. «Una tragedia greca per il teatro, non dubito che verrà un’altra variante, ne abbiamo vissute di tutti i colori. Perché a differenza dei bar e ristoranti non si è potuto stare vicino?» riflette Isabella Ferrari che ha vissuto comunque la prima fase della pandemia come riposo e riscoperta della vita familiare. «Oggi c’è solo da vaccinarsi e speriamo che per il Natale si possa stare insieme».
Il legame con il territorio è soprattutto dovuto al ricordo del suo matrimonio che si è celebrato nelle Marche a Cagli, poi tanti film girati in regione e spettacoli ad Ancona e Macerata. «Un bellissimo teatro il Lauro Rossi, come anche questo di Treia. Fedra – spiega l’attrice – tocca le corde della passione, dell’amore impossibile, dell’eros nascosto, è la voce di una donna ma ci si possono riconoscere anche gli uomini, un testo accessibile, in una lingua semplice, diretta ed efficace». A fare da contrappunto al monologo il violino di Georgia Privitera. Applausi finali con l’omaggio floreale del sindaco Franco Capponi che ha ricordato l’appuntamento conclusivo di Mat (Musica a teatro) con Nino Rota Ensemble, ancora a Treia per la serata di San Silvestro, seguita da un cenone come da tradizione. Lunedì 20 dicembre invece al teatro Vaccaj di Tolentino il concerto di Nelson Goerner & Form.
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