di Gabriele Censi
Ad un anno e mezzo di distanza dalla messa in liquidazione del Centro di ecologia e climatologia (Osservatorio Geofisico Sperimentale) di Macerata (leggi l’articolo) si aprono spiragli per lo storico istituto fondato da Alfredo Murri nel 1957.
La società consortile partecipata in quote paritarie da Unicam, Comune di Macerata, Regione, Provincia e Camera di Commercio è stata affidata a Stefano Quarchioni con il mandato di non disperdere il grande patrimonio di dati e competenze accumulati negli anni. Il percorso del liquidatore ha incontrato i rallentamenti della pandemia che ha pesato anche sulla principale risorsa economica dell’ente, il servizio di controllo fumi e caldaie, sospeso per diversi mesi proprio a causa del Covid. La commessa con i comuni di Macerata e Civitanova e con la Provincia per i comuni minori rappresenta l’80% del budget che deve coprire il costo di quattro dipendenti part time e del direttore Maurizio Di Marino.
Ma la ricchezza da mettere a frutto è proprio il patrimonio culturale, la banca dati e le professionalità acquisite, per questo è nato il progetto di sperimentazione scientifica e percorsi formativi multimediali su tematiche ambientali e naturalistiche. Questo ultimo tema rimanda direttamente ad un luogo fisico e ad un museo. «Potremmo inserire la nostra idea – ci spiega Di Marino – all’interno del Museo di scienze naturali che è in attesa di collocazione nella ex Casa del Custode in corso di restauro ai Giardini Diaz. Abbiamo presentato una articolata proposta che coinvolge, oltre noi e il museo, il Comune, la Task, l’Ufficio Scolastico e gli atenei della provincia.
Il museo potrebbe esporre gli strumenti storici di misurazione associati a strumenti multimediali che illustrino la storia, i principi e le leggi fisiche legate agli strumenti. Potremmo organizzare visite guidate per le scolaresche di ogni ordine e grado provenienti da tutta la regione e realizzare esperimenti di fisica disponibili anche in rete in relazione agli aspetti ambientali: biodegradabilità, economia circolare, recupero e riciclo delle materie, salvaguardia delle risorse naturali, ecc.»
Il progetto fa cenno anche ad un sito web dedicato e a strumenti educativi digitali, il tutto con la finalità di sviluppare sinergie tra le diverse realtà pubbliche operanti nel settore per la diffusione della cultura scientifica e dell’educazione ambientale. «Quest’anno sarà decisivo – dice Stefano Quarchioni -, stiamo cercando una condivisione dei progetti dell’Osservatorio con altri soggetti del territorio, contatti sono in corso, le difficoltà del Covid hanno causato un danno economico importante, la ripresa delle attività ordinarie e lo sviluppo di questo progetto ci fanno ben sperare». L’assessore allo sviluppo economico e all’Ambiente di Macerata, Laura Laviano, ha potuto visitare l’osservatorio in questi giorni ed rimasta piacevolmente sorpresa della presenza in città di una centro scientifico unico e da valorizzare: «Da parte dell’amministrazione c’è la volontà di recuperarlo, per dare la giusta collocazione a questa realtà, anche perché siamo in un territorio a rischio sismico e idrogeologico e il tema dell’educazione ambientale nelle scuole è fondamentale».
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bravi
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