Sentenza Nuovi Orizzonti, la Corte di Cassazione accoglie il ricorso della procura generale delle Marche e annulla la decisione dei giudici della Corte d’appello di Ancona che avevano assolto gli imputati dall’accusa di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di droga. Una questione che al processo di secondo grado aveva fatto una grande differenza perché le pene, rispetto al processo che si era celebrato a Macerata (primo grado) si erano dimezzate. La sentenza c’era stata il 20 gennaio dello scorso anno. In seguito il procuratore generale Sergio Sottani e il sostituto pg Cristina Polenzani hanno presentato ricorso in Cassazione. In particolare la questione riguardava il fatto se sussistesse o meno l’associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di droga. Per i giudici di Macerata sì (e le pene erano state, nel complesso, di circa 120 anni di carcere per i 10 imputati), per la Corte d’appello no (e le pene erano scese fino a circa 70 anni, sempre complessivi). La Cassazione (l’udienza si è svolta martedì scorso) ha accolto il ricorso su alcuni punti ma in particolare su quello che più premeva alla procura generale: appunto l’associazione finalizzata allo spaccio.
Reato che a questo punto verrà contestato a 8 degli imputati in un nuovo processo, questa volta di fronte alla Corte d’appello di Perugia. Si tratta di Salvatore Perricciolo (condannato in primo grado a 22 anni, e a 11 anni, 3 mesi e 9 giorni in secondo grado), Alessandro Petrolati (17 anni e 4 mesi e 20 giorni in primo grado, scesi a 8 anni e 10 mesi e 9 giorni in appello), Mirco Calvari (condannato a 11 anni e 9 mesi in primo grado, con pena ridotta in appello a 8 anni, 4 mesi e 27 giorni, Mauro Darian Ballarini (8 anni, 1 mese e 28 giorni in appello), Vittorio Benignetti (6 anni, 6 mesi, 28 giorni in appello), Antonio Cascella (6 anni, 11 mesi, 7 giorni, sempre in appello), Antonio Corleto (6 anni, 8 mesi in appello), Davide Storlazzi (10 anni, 3 mesi e 23 giorni in appello).
L’indagine Nuovi Orizzonti è stata condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Ancona e riguardava fatti avvenuti sulla costa maceratese (in particolare a Civitanova e Porto Recanati) tra il 2014 e il 2015. A vengono contestati episodi di spaccio di droga (cocaina e hashish), ma anche estorsioni, incendi, rapine, detenzione illecita di armi.
(redazione CM)
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