Luciano Ramadori
Il direttore Cna Macerata Luciano Ramadori esprime preoccupazione per la delicata situazione dell’entroterra maceratese: «È necessario ed improrogabile sbloccare, senza ulteriore indugio, i trasferimenti alle attività produttive ubicate nei Comuni delle aree interne». Un forte appello, quello dell’associazione di categoria, al Governo affinché i tanti artigiani e le numerosissime piccole imprese che animano borghi e cittadine dell’entroterra possano accedere alle misure di sostegno economico (pari a 210 milioni di euro) finanziate attraverso le risorse del fondo istituito con la Legge di Bilancio per il 2018 e incrementato in estate con il Decreto Rilancio. «Senza decreto attuativo – prosegue il direttore Cna – la strategia nazionale per l’incentivazione delle aree interne rimarrebbe solo sulla carta. Si dia dunque il via libera ai contributi a fondo perduto per gli investimenti in beni strumentali e alle agevolazioni per l’innovazione delle imprese. Peraltro, il ritardo nell’adozione del decreto espone le risorse stanziate per il 2020 al pericolo del mancato utilizzo, tenuto conto della impossibilità per moltissimi Comuni di predisporre entro la fine dell’anno i relativi bandi». La preoccupazione è ancor più marcata per l’area del “cratere” sismico: «Qui si aggiungono ben più pesanti questioni che minano la sopravvivenza delle famiglie colpite dal sisma». Su tutte la necessità di prorogare l’esenzione Imu per gli edifici inagibili. «Sappiamo – precisa Ramadori – che l’onorevole Morgoni ha presentato un apposito emendamento su questo e altre proroghe che riguardano gli edifici ancora inagibili tra cui la non validità ai fini del conteggio Isee, la proroga dei mutui e delle utenze. Il nostro auspicio è che se anche non venisse approvato nell’attuale discussione della Legge di Bilancio, possa essere recuperato nel Mille proroghe di fine anno». Secondo Ramadori occorre anche predisporre fin da subito le basi per la ripartenza: «È tempo di rendere operativa la cabina di regia che si deve occupare del programma di sviluppo dell’area del “cratere”. Occorre un organismo che dia concretezza, indirizzo strategico e che sappia coordinare al meglio i fondi in arrivo dal Recovery Plan e dalla programmazione dei fondi strutturali europei 2021-2027 – conclude il direttore Cna -. È questo il momento di definire interventi per lo sviluppo in grado di ricucire un tessuto produttivo lacerato. L’occasione non va sprecata se si intende avviare un reale percorso di superamento delle fratture territoriali, causa di impoverimento e spopolamento nelle aree più fragili del nostro Paese e della nostra regione, che, specie in questo particolare frangente di forte arretramento dell’economia, rischiano di vedere approfonditi i divari socio-economici».
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