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«Non è una Regione
per universitari»

ATENEI - L'insoddisfazione dell'associazione Gulliver Sinistra Universitaria. Il coordinatore Marco Centanni: «Le manovre vanno riviste dopo un confronto con i rappresentanti degli studenti»

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Un incontro dell’associazione Gulliver

«Dalla Regione solo una timida risposta alle richieste degli studenti universitari». A dirlo è la Lista Gulliver Sinistra Universitaria – Udu Ancona che commenta «Non è una regione per universitari». 

Nei giorni scorsi  la Regione Marche ha pubblicato le informazioni relative al contributo affitto per gli studenti universitari fuori sede e ai fondi stanziati per il rimborso o bonus degli abbonamenti al trasporto pubblico locale.

«Queste due proposte  – spiega l’associazione – erano state sottoposte all’Assessore al Diritto allo Studio Universitario della Regione Marche dalla comunità studentesca diverse volte, in primis attraverso il Comitato Regionale delle Università Marchigiane il 24 aprile.Il risultato dopo quasi 2 mesi dalla presentazione delle proposte e dopo 4 mesi dall’inizio della pandemia, è la pubblicazione di una timida risposta alle nostre richieste da parte della Regione Marche, dimostrazione del fatto che gli studenti universitari e le loro difficoltà non sono negli interessi di questa Regione».

Riguardo il bonus per gli abbonamenti del trasporto pubblico locale: «l’ingente somma stanziata  – scrive l’associazione – è sicuramente supportata dai fondi stanziati nel Decreto Rilancio che prevede misure di sostegno ai pendolari di trasporto ferroviario e trasporto pubblico locale. Tale misura, però, non da alcuna garanzia in merito all’efficacia che potrà avere nei confronti degli studenti universitari, in quanto la soluzione proposta sia nel DL Rilancio, sia quella espressa dall’assessore ai Trasporti Sciapichetti, prevedono l’erogazione di voucher dalle aziende del trasporto pubblico. Ad oggi non si ha certezza che questi bonus possano essere utilizzati anche al di fuori dell’azienda che lo ha emesso. Qualora questo non fosse previsto, verrebbe impedito l’accesso al bonus alla maggior parte degli studenti che avranno terminato il percorso di studi, i quali non avranno necessità di rifare l’abbonamento, sia a coloro i quali, a causa della crisi in corso, non avranno modo di confermare l’affitto per il prossimo anno accademico».

A peggiorare la situazione è la misura adottata per il contributo affitto per gli studenti universitari fuori sede. «Questo intervento è stato inserito all’interno di un piano di aiuti economici per il pagamento del canone di locazione per le famiglie. Non ci sono garanzie sulla reale incisività dell’intervento nei confronti degli universitari e dimostra il totale disinteresse per le richieste che son state fatte da parte degli studenti. In primo luogo, il contributo è indirizzato agli studenti residenti nelle Marche e iscritti ad un ateneo marchigiano, che sono solo una parte, seppur consistente, degli studenti fuori sede iscritti negli atenei e istituti Afam delle Marche. Di conseguenza vengono esclusi dal contributo affitto tutti gli studenti iscritti negli atenei marchigiani provenienti da altre Regioni e coloro che provengono al di fuori del territorio nazionale; gli studenti iscritti negli atenei ed istituti Afam delle Marche che pagano la tassa regionale per il diritto allo studio, investono il loro futuro nella Regione Marche e contribuiscono ad arricchire sia il patrimonio economico che culturale della stessa».

«Tagliare fuori gli studenti dalla possibilità di ricevere questo contributo significa creare un discrimine volto a considerare la componente studentesca non come una risorsa socio culturale quale è –  afferma Marco Centanni, Coordinatore del Gulliver – UDU Ancona – Inoltre, con queste limitazioni, sono anche esclusi gli studenti residenti nelle Marche ma iscritti ad atenei di altre regioni. È chiaro che l’intenzione da parte del Governo della Regione di aiutare gli studenti iscritti nel proprio territorio, ma con questa manovra non vengono aiutati né tutti gli studenti iscritti negli atenei marchigiani, né gli studenti residenti nella regione Marche».

«Come se non bastasse, allo stato attuale delle cose, la manovra non prevede limitazioni di reddito per l’accesso al contributo, clausola che riteniamo fondamentale al fine di impedire che gli studenti meno abbienti non siano costretti a fare la scelta di abbandonare gli studi –  continua il coordinatore Marco Centanni – Al netto di queste considerazioni non possiamo che essere amareggiati sia dalla poca lungimiranza che vediamo in queste manovre varate dalla regione Marche, sia per la poca considerazione e lo scarso dialogo che le figure di riferimento per il Diritto allo Studio Universitario, all’interno della Giunta Regionale, hanno avuto nei confronti della componente studentesca universitaria su tematiche che riguardano prettamente questa categoria. Riteniamo che la Regione debba rivedere le sue posizioni in merito a queste manovre e iniziare un serio percorso di confronto con la rappresentanza studentesca, al fine di valutare tutte le esigenze degli studenti. Le promesse lasciano il tempo che trovano. Vogliamo i fatti. Siamo stanchi di essere la categoria meno considerata ma la prima che si ricerca quando bisogna tagliare i fondi».



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