Paolo Arrigoni al comizio di Matteo Salvini ad Ascoli
«Caro Ceriscioli, Salvini non è in malafede, è dalla parte dei marchigiani stufi della pessima amministrazione Pd. L’azzeramento delle liste di attesa è una fake new: come un domatore da circo, Ceriscioli addomestica i numeri nell’estremo tentativo di strappare un applauso mediatico per una gestione di quart’ordine che esaspera i marchigiani che non aspettano altro di regolare i conti con le prossime elezioni». Così Paolo Arrigoni, responsabile Lega Marche, ribatte al governatore che aveva attaccato il segretario della Lega Matteo Salvini per le sue uscite al comizio di domenica sera ad Ascoli. In particolare Salvini aveva criticato la gestione della sanità regionale.
«Altro che performance miracolose nella sanità: il domatore di numeri Ceriscioli nulla dice sulle prestazioni ambulatoriali programmate che hanno tempi di attesa biblici – prosegue Arrigoni -. Grida al successo per la messa a regime (con un grave ritardo di 5 anni dalla disposizione della legge nazionale del 2014) delle prestazioni urgenti di tipo B e D, quelle brevi e quelle differite, che sono una minima quantità delle prestazioni ambulatoriali. Si tratta infatti delle richieste volte ad evitare la congestione dei pronto soccorso: effettuate dai medici di base, vanno obbligatoriamente erogate entro 10 giorni (B) o un mese (D). – spiega Arrigoni – Visto che Ceriscioli ha tenuto per sé la delega alla sanità, chi meglio di lui può fare invece chiarezza sulle vergognose liste di attesa per le prestazioni specialistiche che sono il grosso delle richieste e per le quali è fortissima la “concorrenza” della sanità privata? Come mai i marchigiani, spesso costretti a spostarsi in altre province con strade da terzo mondo, aspettano sei mesi e oltre per visite cardiologiche, oculistiche, dermatologiche, gastro e colonscopie, esami radiologici come risonanze magnetiche e, addirittura, il Cup per evitare statistiche negative sullo sforamento dei 180 giorni, non consente di prenotare?». Per Arrigoni «arroccarsi nella difesa della sua gestione della sanità è gravissimo perché è come negare il diritto alla salute dei marchigiani – conclude il senatore –. Ceriscioli dice di non avere nulla da imparare da nessuno il che sarebbe solo un problema di ego irrisolto se non fosse che, di mezzo, ci sono migliaia di marchigiani che ogni giorno combattono per la salute propria e dei propri cari contro un sistema distorto a cui bisogna solo dire basta».
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Giustissimo
Io sono stufa della lega!
E un schifo saria ora di cambiare!! La sinistra sta facendo solo danni!! Basta dare uno sguardo dove ce la lega!! E un altro mondo!! Si deve cambiare!! I si puo fare solo con il voto!! Se volete capire !! Abbandonate questa sinistra!!
Questi della LEGA non risolverebbero nessun problema.
Speriamo che si stufano ma sono scettico!!
Dopo una settimana di telefonate al cup x un appuntamento, dove la risposta è stata sempre "gli operatori sono occupati, si prega di chiamare in un altro momento", proprio stamattina ho scritto alla direzione di Pesaro e al numero urp x sapere x avere spiegazioni. Mi hanno chiesto se avevo provato a recarmi allo sportello fisico. Se esiste un servizio telefonico cup, x quale motivo non funziona??? Il presidente dice che la sanità marchigiana è eccellente. Bene, faccia funzionare il servizio telefonico cup allora.
La sanità marchigiana ha diverse lacune non solo quella delle liste d'attesa, vogliamo parlare di alcuni pronto soccorso? Poi ci sono anche reparti d'eccellenza ma purtroppo sono pochi troppo pochi.
Non hanno la bacchetta magica ma io ce li farei provare visto che sarà almeno 25 anni che la sinistra governa la regione marche con i risultati che solo un cieco non vede
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Arrigoni non fa una piega.
Criticare è facile, è il proporre che è difficile. Anzi forse si critica per nascondere la mancanza di una concreta progettualità.
Ma andate a litigare da un’altra parte!
Sono anni che i marchigiani si lamentano di Ceriscioli, e lamentarsi di lui significa lamentarsi di tutto l’apparato politico che lo circonda. La gestione di Ceriscioli sarebbe stata fallimentare anche senza il terremoto visto lo sfascio capillare, sistematico della Sanità. Ha tagliato reparti, chiuso ospedali e per fortuna qualcuno lo ha trasformato in struttura di lunga degenza. Per quanto riguarda il terremoto, si lanci il solito velo pietoso da calare sul territorio per coprirlo dalla vergogna di trovarsi come tre anni fa. Anche le bidonville dove vivono quelli che non sono ancora scappati probabilmente per l’età e per affetto al luogo o perché ci credono ancora hanno avuto parti veramente angoscianti, lunghissimi e tanti con disfunzioni congenite, tanto per rimanere in argomento sanitario. Qui, bisogna allargarsi un po’ e distribuire le varie responsabilità anche con i politici che stanno a Roma e gli scarsi se non del tutto inutili interventi di politici del luogo. A proposito di politici indigeni, uno si lamentava alle bocciature delle sue proposte quando il governo era multicolore ma non rosso, adesso che si è tinto del colore dei tramonti perché non ne approfitta per rifare le sue richieste. Tanto per capire se i cattivoni che c’erano prima lo bocciavano solo per dispetto o per completa inconcludenza delle proposte presentate. E’ il minimo che farei ma nemmeno perché forse magari avevano ragione a respingere, bocciare, eliminare senza pietà ma per misurare il mio peso politico all’interno del partito. E questa è una cosa molto importante specialmente se non ci si perde “ IN FUMO “ ma si va direttamente alla ricerca dell’arrosto che sia utile e soprattutto necessario per fare finalmente qualcosa. Finora mi sembra che quasi ogni cosa di positivo fatta per ricostruire sia stato fatto da privati.