Esposto in Procura, ricorso al Tar e abbandono dell’aula consiliare dopo aver ribadito la loro posizione. I consiglieri di Prima Treia continuano la loro battaglia in ogni sede contro Franco Capponi, rieletto sindaco alle ultime elezioni, e contro la sua Giunta nominata subito dopo l’elezione, per essere poi nuovamente sospeso.
«Prima Treia ha abbandonato l’aula – spiegano – per scrivere un nuovo capitolo della battaglia per restituire la fiducia nelle istituzioni a tutti i treiesi che hanno preso coscienza di essere vittime di un grande bluff. Dopo l’esposto in Procura, abbiamo presentato il ricorso al Tar che dovrà esprimersi sulla legittimità degli atti della giunta nominata con un blitz da Franco Capponi, proclamato sindaco nonostante fosse sospeso dalla Legge Severino per la condanna in primo grado per peculato. Altro che ritirata, è una battaglia campale quella che Vittorio Sampaolo, Andrea Mozzoni, Edi Castellani, Gianluca Gagliardini e tutti i componenti della lista ieri 14 giugno hanno ribadito a nome di chi si riconosce in Prima Treia».
I componenti dell’opposizione hanno chiesto di verbalizzare all’avvio del primo consiglio comunale questa dichiarazione: «I consiglieri di minoranza sono presenti all’inizio della seduta al solo scopo di eccepire l’incandidabilità di Franco Capponi a sindaco, le illegittimità conseguenti delle operazioni elettorali, l’illegittimità del decreto sindacale n 1 del 27 maggio e di tutti i successivi atti posti in essere dal vice sindaco e dalla giunta, compresa la convocazione del consiglio comunale».
Poi ribadiscono le loro perplessità: «La giunta è stata nominata con un blitz non privo di ombre su cui abbiamo chiamato ad esprimersi non solo gli organi giudiziari amministrativi, ma anche quelli di ambito penale – proseguono i consiglieri di Prima Treia – Si continua ad agire ignorando le regole di trasparenza e correttezza che sono i primi requisiti di un buon amministratore. Un esempio: la tempestiva ed inopportuna nomina dei rappresentanti comunali presso gli enti, ovvero la spartizione di ulteriori poltrone. La fretta con cui si vuole occuparle appare quanto meno inopportuna visti i ricorsi pendenti». Prima Treia coglie l’occasione per rinnovare a Capponi e alla giunta le 11 domande.
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