Unicam abbatte i campanili nella Consulta
La Diocesi chiede di entrare
e porta in dote il patrimonio artistico VIDEO

CAMERINO - Firmato questa mattina il protocollo d'intesa che vede in prima fila l'università, con i comuni, le Unioni montane e le fondazioni. Il rettore, Claudio Pettinari: «Si rinnova la fiducia nell'ateneo come soggetto di coordinamento». Il presidente Luca Ceriscioli: «Così possiamo indirizzare le risorse in modo strategico». L'arcivescovo Francesco Massara: «Puntiamo sul patrimonio artistico»

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Rinnovato il protocollo d'intesa della
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La firma del rettore

 

di Gabriele Censi

Scegliere progetti che siano validi per tutti senza disperdere energie in campanilismi, è il senso della Consulta permanente promossa da Unicam. Uno strumento di concertazione funzionale alle scelte regionali che viene rinnovato dopo sette anni dalla prima attività e consegnato nelle mani del presidente della Regione Luca Ceriscioli.  Obiettivo principale di individuare e condividere le strategie più opportune per lo sviluppo culturale sociale ed economico del territorio.  La consulta è promossa con Unioni montane e Comuni (39 in tutto), Fondazione Carima e, new entry, la Fondazione Giustiniani Bandini.  Oggi la firma del protocollo d’intesa. Invitati anche il prefetto di Macerata Iolanda Rolli e l’arcivescovo di Camerino Francesco Massara.

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Iolanda Rolli, Francesco Massara e Rosa Piermattei

Quest’ultimo, su invito del sindaco di San Severino Rosa Piermattei, ha chiesto ufficialmente di aderire al soggetto:  «La Diocesi ha il 70% del patrimonio artistico del territorio su questo settore bisogna puntare per lo sviluppo». Coordinatore della Consulta è il prorettore Unicam Andrea Spaterna che ha accolto la richiesta «da portare alla discussione con tutti», dopo un siparietto che ha coinvolto il presidente dell’unione montana Monti Azzurri, Giampiero Feliciotti: «Avevamo pensato alle diocesi ma io ne ho tre e dovrei invitarle tutte». Il prefetto anche senza entrare direttamente nella Consulta chiede invece di essere informato sui progetti e le attività che saranno elaborate: «Il mio ruolo – ha spiegato Iolanda Rolli – è di raccordo con il governo e devo avere un quadro unitario delle istanze di tutti i comuni per ottimizzare gli interventi».

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Roberto Lucarelli, Rosaria Del Balzo Ruiti e Giampiero Feliciotti

«Rinnoviamo la fiducia all’ateneo – ha detto Claudio Pettinari – che ha un forte ruolo per la ripresa di un territorio devastato. Insieme scegliamo i progetti di valore per tutti». La firma è stata posta, oltre che dal rettore Claudio Pettinari, da Giampiero Feliciotti, Alessandro Gentilucci e Matteo Cicconi per le tre unioni montane, dai sindaci Rosa Piermattei per San Severino, Gabriele Santarelli per Fabriano, Alessandro Delpriori per Matelica, Renzo Marinelli per Castelraimondo, dai vicesindaci  Roberto Lucarelli per Camerino e Silvia Luconi per Tolentino, dal sindaco di Valfornace Massimo Citracca (in rappresentanza anche dei comuni di Ussita, Castelsantangelo, Visso, Montecavallo e Bolognola), dai presidenti delle fondazioni Rosaria Del Balzo Ruiti (Carima) e Giuseppe Sposetti (Bandini), ultimo entrato che ha subito proposto un progetto per il monitoraggio dello stato dei fiumi e dei laghi. «Fondamentale mantenere i servizi – ha detto il rettore Pettinari – sanità, scuole, trasporti, perché altrimenti tutto il resto cade».  «Un tavolo di concertazione – ha spiegato Spaterna – che nasce da un convincimento forte di tutti gli attori che si rinnova dopo il sisma, la nuova connotazione è anche funzionale alle decisioni delle altre istituzioni come la Regione, partendo dalle segnalazioni degli enti locali che vengono analizzate dai nostri ricercatori»

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A fare da testimone il presidente della regione Luca Ceriscioli destinatario delle tante richieste provenienti dal territorio. «Avere obiettivi chiari e condivisi per noi è la strada maestra, solo così possiamo indirizzare le risorse senza dispersioni- è stata la chiusura di Ceriscioli -. Unicam interpreta in maniera straordinaria una funzione: siamo un territorio fatto di tante piccole realtà senza la massa critica necessaria, per fare ad esempio un bando europeo. Un accordo importante a cui guardiamo con molto interesse».



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