Un colpo studiato nei minimi particolari quello messo a segno da tre ladri a Tolentino. Rubati dall’appartamento di Luciano Camillucci, titolare del noto Fallimenti Tolentino, contanti per 4.500 euro e oggetti in oro per un bottino che si aggira complessivamente sui 10mila euro. Il proprietario si trovava nel negozio sottostante a conteggiare l’incasso della giornata quando i malviventi sono entrati in azione, mercoledì poco prima dell’orario di chiusura dell’attività.
Nelle immagini delle telecamere di videosorveglianza viene immortalata tutta la scena, ma il filmato che conta è quello che riprende la parte finale di un furto che sembra progettato nei minimi particolari, visto il modus operandi di quella che pare essere una banda specializzata. E, con ogni probabilità, le telecamere hanno anche ripreso la parte iniziale del colpo, avvenuta tre giorni prima: domenica i dipendenti del negozio che si trova in via Cristoforo Colombo hanno notato la presenza di un drone nella zona, che potrebbe essere stato utilizzato per visionare il tetto dell’edificio. Perchè i ladri hanno pianificato il raid per compierlo in un orario inconsueto, poco dopo le 20, e si sono arrampicati per nove metri su un palo che si trova sul retro del capannone per salire sul tetto e da lì entrare nell’appartamento. Così hanno utilizzato il drone per avere chiaro il quadro della situazione e pianificare il colpo nei minimi particolari. Intorno alle 18,30 di mercoledì sono arrivati sul posto. In due si sono arrampicati, il terzo è rimasto all’interno di un’Audi Q3 bianca, che poi è risultata essere l’auto rubata il 13 febbraio a Mogliano (leggi l’articolo). Una volta sul tetto dell’edificio si sono diretti verso l’appartamento.
Un foro sulla vetro della finestra e sono entrati all’interno. Hanno frugato dappertutto e preso nelle camere monili in oro, anelli, collane e bracciali. Poi, hanno trovato una fuciliera blindata dal peso di oltre un quintale, con l’involucro in legno. Non riuscendo ad aprirla l’hanno caricata su un carrello della spesa e trasportata all’esterno dell’appartamento. Visitata l’abitazione del figlio del titolare, dalla quale non hanno portato via nulla, si sono divisi. Il primo è sceso da dove era salito, ha forzato il cancello automatico di ingresso all’attività, che nel frattempo era stato chiuso dai dipendenti, l’altro è rimasto sul tetto. Aperto il cancello, il malvivente rimasto sul tetto è riuscito trascinare la fuciliera e ha lanciarla dal tetto. Nel frattempo l’auto con alla guida il terzo componente della banda è entrata nel cancello, il ladro che era sceso si è fiondato sulla fuciliera ed insieme al complice che era bordo dell’auto ha iniziato a spostarla per poi caricarla nel bagagliaio. Il ladro che era sul tetto si è calato all’esterno, lanciandosi poi nel piazzale. Caricata la cassaforte sono saliti in auto e sono fuggiti. «Mi sono accorto che il cancello era aperto per caso, mentre stavamo per chiudere il negozio – racconta Luciano Camillucci – così mi sono recato all’esterno. Ho visto per terra pezzi di legno e delle cartucce, così ho subito capito che era successo qualcosa di strano. Dall’interno, essendo molto grande il negozio, non ci siamo accorti di quanto stava accedendo. Ho chiamato subito i carabinieri, nel frattempo ho controllato l’abitazione trovandola a soqquadro. Tre anni fa sono venuti cinque volte in un mese, pensavamo fosse finita – conclude il titolare di Fallimenti Tolentino – ora invece mi rendo conto che non si può mai stare tranquilli, neanche alle 20 quando sono ancora al lavoro». La fuciliera è stata rinvenuta in uno stabile vicino. Hanno divelto la fuciliera e abbandonato le molte armi presenti all’interno, prendendo solo i 4500 euro che si trovavano all’interno di un portafoglio nascosto all’interno del baule.
(Redazione CM)
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