Estorsione ai titolari di Dolce&Co:
in tre finiscono sotto accusa

CIVITANOVA - Viene loro contestato di aver costretto i titolari ad assumere come addetti alla sicurezza persone da loro indicate. Oggi l'udienza davanti al Gup è stata rinviata per la mancanza di notifiche alle parti offese

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Estorsione ai titolari del Dolce & Co di Civitanova per far assumere personale come buttafuori: tre persone sono finite sotto accusa al tribunale di Macerata. Questa mattina l’udienza davanti al Gup Claudio Bonifazi è stata rinviata per mancanza delle notifiche alle parti offese. Sotto accusa sono finiti il titolare di una ditta e due buttafuori. Si tratta di Rossano Di Biagio, 62, maceratese, residente a Montegranaro e amministratore unico della “Shark services srls uninominale”, di Alessio Campetella, 39, di Montegranaro, e di Gianluca Talamonti, 47, di Porto San Giorgio.

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L’avvocato Paolo Rossi

Secondo l’accusa nel marzo del 2015, avrebbero estorto ai titolari del locale (Emanuele Barcaroli e Gabriele Ginoble) di far assumere con mansioni di addetti alla sicurezza persone da loro indicate e comunque dipendenti della Shark services di Di Biagio. Per fare la presunta estorsione, prosegue l’accusa, sostenuta dal pm Claudio Rastrelli, avrebbero usato violenza verso un dipendente del locale che il 26 marzo del 2015 sarebbe stato aggredito dai tre imputati che lo avrebbero preso a calci e pugni causandogli lesioni guaribili in 15 giorni. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Paolo Rossi, Andrea Albanesi, Luciano Maria Bora. Le difese respingono le contestazioni e ritengono non sussistere l’accusa di estorsione. L’udienza è stata rinviata al 3 luglio per la mancanza delle notifiche alle parti offese che sono assistiti dall’avvocato Simone Santoro per Barcaroli e Elisa Del Zozzo per Ginoble.

(Gian. Gin.)

 



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