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«Il modello Friuli per la ricostruzione:
non differenziare i comuni per danno
comporta ritardi inaccettabili»

SISMA - La proposta è stata avanzata dal sindaco di Castelsantangelo durante la visita della commissione Ambiente. Tra le richieste c'è quella di introdurre un'area che sia un porto franco a totale esenzione di Iva e una normativa straordinaria per ricostruire, restituendo poteri ai presidenti di Regione

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Mauro Falcucci, sindaco di Castelsantangelo

 

Dividere il cratere in fasce in base al livello di danno, introdurre un’area che sia un porto franco (come Livigno) a totale esenzione di Iva ed aiuti per chi sceglie di rimanere in montagna, una normativa straordinaria per ricostruire, restituendo poteri ai presidenti di Regione: sono queste alcune delle proposte fatte ieri da Mauro Falcucci, sindaco di Castelsantangelo, durante la visita nel suo comune della commissione Ambiente della Camera. Falcucci ha ripreso il modello del Friuli: «La ridefinizione del perimetro del cratere sisma dovrebbe essere fatta almeno in due fasce, catastroficamente colpiti e colpiti. In Friuli nel 1976 furono definite tre fasce di Comuni: catastroficamente colpiti, gravemente colpiti e lievemente colpiti, con interventi e normative differenziati per danni – ha detto Falcucci – con la semplificazione delle procedure e di autorizzazione degli interventi pubblici e privati della ricostruzione. Il perdurare di una normativa uguale a tutti i 138 Comuni, senza alcuna differenziazione per specifiche circostanze e per danni, comporta ritardi non più accettabili». Un altro problema indicato dal primo cittadino è la richiesta di chiarimenti sull’incarico di responsabile unico del procedimento se sia possibile conferirlo al personale tecnico assunto a tempo determinato.

castelsantangelo-arkivTra le priorità indicate per Castelsantangelo serve l’immediato trasferimento delle risorse da destinare per l’avvio dei piani attuativi relativi alle perimetrazioni individuati dai Comuni approvati dalle Regioni, e per l’applicazione dell’ordinanza commissariale sugli interventi per i dissesti idrogeologici. «Sarebbe opportuno – ha proseguito il sindaco – che il governo e il parlamento riservino da subito un’attenzione legislativa alla tutela delle aree montane, proponendo un’immediata rivisitazione della legge 97 del 1994 sulla montagna, che afferma che le predette aree rivestono carattere di preminente interesse nazionale. Questa legge è ad oggi totalmente disattesa per mancata approvazione dei decreti attuativi che avrebbero dovuto prevedere agevolazioni, contributi, esenzioni e mantenimento dei servizi essenziali come la scuola e la sanità».

casa-vitiello-castelsantangelo-sismaSecondo Falcucci si deve evitare «Una ricostruzione finalizzata a se stessa, che comporterà comunque diversi lustri di tempo (15-20 anni), senza aver posto in essere da subito norme per la salvaguardia e tutela della montagna, non garantirà l’indispensabile antropizzazione dei territori, quindi, rischia di rivelarsi completamente inutile. Agevolazioni, esenzioni fiscali, adeguamento e potenziamento delle reti strutturali telematiche e non, incentivi e quant’altro che stimoli un ritorno e garantisca una qualità della vita accettabile sotto i profili economici e socio-sanitari; sono gli elementi essenziali per tentare di fermare la desertificazione». Un’altra proposta riguarda la possibilità di utilizzare le donazioni in denaro di privati (anni 2016-2018), in aiuto alle popolazioni colpite. Per la viabilità la proposta è quella di realizzare delle gallerie tra: Casavecchia di Pieve Torina e Visso e tra Visso e Molini di Visso, per garantire continuità di collegamento con Roma anche in caso di neve, nonché per incentivare il turismo nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini essenziale e vitale per la ripresa socio-economica.

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