di Maurizio Verdenelli
Loro Piceno sempre nel cuore. Sin da quando in questo splendido paesino marchigiano, da lui liberato dall’oppressione degli occupanti tedeschi, aveva trovato in una ragazza del posto (Fede Bonati) l’amore della sua vita. Nella sua vita, Antoni Mosiewicz, aveva conosciuto tutto a cominciare dalla guerra, poi i disagi di una vita da ricominciare da zero come semplice operaio, ed infine manager di successo non aveva dimenticato la “sua” Loro e ai figli aveva indicato sul territorio un percorso che coniugava testimonianza d’affetto e valorizzazione delle eccellenze locali: ed era nota Murola, cantina enologica con sede all’Abbadia di Fiastra diventata in breve tempo tra le più importanti del Centritalia. Ma la sua Polonia, l’altra metà del cielo dell’ ex colonnello (pardon, generale ex post) Mosiewicz, braccio destro del mitico generale Anders, non ha dimenticato il suo eroico combattente. Che deceduto serenamente giovedì scorso a Stresa, a 105 anni, ha dettato come sua ultima volontà quella di ritornare nel suo luogo dell’anima: Loro Piceno. Mercoledi alle ore 11 i solenni funerali nell’unica chiesa risparmiata a Loro Piceno dal terremoto: la splendida chiesa di Santa Maria di piazza. Dalla Polonia e’ attesa una delegazione presidenziale guidata dalla figlia del celebre ex comandante di Antoni Mosiewicz. Che quegli anni terribili ma indimenticabili portava sempre profondamente dentro. Verrà nominato Generale con decreto del Presidente della Repubblica. Quando nel 2014 un famoso collezionista di armi gli aveva ‘dedicato’ un blindato polacco dell’ ultima guerra, perfettamente restaurato, l’ex colonnello si era emozionato. “Come mai negli ultimi dieci anni” disse Fede, la sua adoratissima Fede per la quale lui era diventato italiano, e sopratutto marchigiano. Per chi scrive, la morte del liberatore di Loro Piceno, un motivo ulteriore di amarezza: la perdita ormai irreparabile di memorie storiche preziose nell’intervista promessa per la quale non c’e’ stato più tempo.
Nato nella Polonia Orientale nel 1913 Antoni Mosiewicz, al momento dello scoppio della seconda guerra mondiale, è un giovane ufficiale dell’Esercito polacco. Partecipa alla campagna del settembre del 1939. La sua compagnia viene fatta prigioniera dai sovietici e lo stesso colonnello finisce in un gulag dal quale riesce a scappare per giungere in Romania. Riceve la proposta di lasciare l’Europa in guerra e di partire per gli Stati Uniti. La rifiuta e prima arriva a Parigi dove si arruola nelle forze armate polacche in Francia. Prende quindi parte ai combattimenti del 1940. Davanti all’imminente disfatta, assieme ad altre compagnie, attraversando Dunkerque, giunge in Gran Bretagna dove continua la lotta nei ranghi della difesa antiaerea. Nel 1943, assieme ad altri 2000 militari polacchi, il colonnello Mosiewicz viene trasferito in Egitto e arruolato nel 2° Corpo d’Armata istituito pochi mesi prima e comandato dal Generale Władysław Anders. Nel dicembre dello stesso anno il colonnello Mosiewicz, allora tenente della 2° compagnia di artiglieria antiaerea, giunge in Italia. Partecipa a tutti i combattimenti del 2° Corpo d’Armata e alla liberazione del Paese che diventerà la sua seconda Patria. Da ricordare le battaglie di Montecassino, Ancona e Bologna. Durante questo cammino di guerra Antoni Mosiewicz conosce a Loro Piceno l’amore della sua vita, Fede Bonati, che sposa subito dopo la guerra.
Congedato il 16 dicembre del 1946, decide di non tornare in Polonia. Rimasto in Italia, ogni quattro mesi deve chiedere la proroga per potervi soggiornare. Date le circostanze, nel 1947, i giovani sposi decidono di migrare in Argentina dove Antoni Mosiewicz lavora come operaio, poi come caposquadra in una fabbrica militare aerea a Cordoba, per aprire successivamente una fabbrica tutta sua di materiali per edilizia. Nel 1956 torna in Italia per dirigere l’azienda del suocero, l’ingegner Fernando Bonati improvvisamente scomparso. L’azienda Spig, che si occupa di raffreddamento industriale per centrali, è l’azienda di famiglia fondata da Fernando Bonati e Agar Sorbatti, prima donna ingegnere delle Marche. Gestita successivamente dai figli, l’azienda diviene una delle quattro più importanti a livello mondiale. Nel 2009 Antoni Mosiewicz viene insignito dal Presidente della Repubblica di Polonia con la Croce di Commendatore dell’Ordine della Polonia Rinata per particolari meriti per l’indipendenza della Repubblica di Polonia nonché per la divulgazione della cultura e dell’economia polacca.
È stato un grandissimo uomo...condoglianze a tutta la famiglia
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