di Gianluca Ginella
Palpeggiamenti e carezze hard del prof a studenti di Unicam, condannato a tre anni Francesco Parillo. Il Tribunale di Macerata ha deciso oggi pomeriggio in merito alla vicenda che vedeva imputato il docente che all’epoca dei fatti insegnava Anatomia alla facoltà di Veterinaria dell’università di Camerino. Veniva inoltre contestata la tentata concussione, reato da cui Parillo è stato assolto: «il fatto non sussiste». Il docente dovrà risarcire le tre parti civili, si erano costituiti ragazzi che avrebbero subito le presunte molestie sessuali. Il Tribunale ha disposto una provvisionale di 3mila euro cadauno, il risarcimento sarà stabilito in sede civile. La difesa ha annunciato che farà appello.
Condannato a 3 anni per violenza sessuale il docente Francesco Parillo, 54enne, assolto dall’accusa di tentata concussione. Oggi la sentenza al tribunale di Macerata. L’accusa contestava al docente di avere compiuto violenze sessuali su sei studenti a partire dal 2011. Gli episodi si sarebbero verificati a Matelica, dove c’è la sede distaccata di Veterinaria e sarebbero avvenuti all’interno dell’ufficio di Parillo in occasione di esami e preesami, e nel corso di esercitazioni in laboratorio. I primi episodi risalgono al 2011 quando nella primavera di quell’anno, dice l’accusa (pm Luigi Ortenzi), il docente avrebbe toccato la parte bassa della schiena di uno studente per poi sfiorarne i glutei. Lo stesso anno una cosa simile l’avrebbe fatta su di un altro iscritto di Veterinaria, che prima avrebbe accarezzato sulla schiena, poi avrebbe fatto scendere una mano fino al fondoschiena dello studente. Nel 2012, nel corso di un esame, avrebbe accarezzato la schiena di un altro studente. Ad un altro avrebbe infilato la mano sotto la biancheria intima. Ad un altro ancora, nel corso di una esercitazione avrebbe toccato il fondoschiena. Altra contestazione il fatto che nel settembre del 2013 ad uno degli iscritti (vittima del maggior numero di presunti abusi) avrebbe infilato una mano sotto la maglietta accarezzandogli l’addome per 15 minuti. Per la tentata concussione veniva contestata una mail inviata ad uno degli studenti in cui avrebbe detto: «Si può sapere che fine hai fatto? Ti sembra il modo di comportarti? Se non vieni immediatamente da me ti faccio espellere dalla facoltà». Parillo nel corso del processo si è sempre difeso negando le contestazioni.
«Il motivo per cui mi accusano è la cattiveria delle persone. Io sono un professore esigente e evidentemente qualcuno non mi può vedere. Mai avuto contatti sessuali con gli studenti» aveva detto al processo. Parillo ha ammesso che aveva confidenza con i suoi studenti, che magari ha messo loro una mano sulla schiena o su di un braccio, ma erano gesti del tutto normali «senza alcuna valenza sessuale» aveva spiegato in udienza. Aveva comunque ribadito di non aver mai infilato la mano nei pantaloni di alcuni ragazzi «sono cose che mi fanno schifo». Il docente è difeso dagli avvocati Francesco Copponi e Gian Marco Russo. «Riteniamo ingiusta la sentenza, anche se c’è la nota positiva che è stata esclusa la tentata concussione. Ma sulla violenza la riteniamo assolutamente ingiusta – dice l’avvocato Copponi –. Oggi abbiamo chiesto l’assoluzione piena e c’è delusione profonda per la condanna. Proporremo appello». Il pm Ortenzi oggi ha chiesto la condanna a 2 anni e 4 mesi e l’assoluzione per la tentata concussione. Gli studenti costituiti parte civile sono assistiti dagli avvocati Alessandro Mariani e Stefano Mengucci.
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