I bimbi di Massaprofoglio
tornano a giocare in strada
Consegnate 14 casette

SISMA – Nella frazione di Muccia assegnate le chiavi delle soluzioni abitative di emergenza alle famiglie. Il sindaco Baroni: «Questo è un altro pezzo di comunità che torna ad abitare qui». Nel comune restano da consegnare 65 Sae

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di Monia Orazi

Nel «paese dove i bimbi giocano ancora per strada», così recita il cartello all’ingresso di Massaprofoglio di Muccia, oggi sono tornate ad abitare quattordici famiglie, a cui sotto un sole splendente sono state consegnate le chiavi delle soluzioni abitative di emergenza realizzate dal consorzio Cns. Il primo ad entrare è stato Venanzo Tomassini, tutto contento di poter tornare finalmente a stare nel suo paesino. «Questo è un altro tassello, un altro pezzo di comunità che torna ad abitare qui, Massaprofoglio torna a ripopolarsi, a ricostituire la socialità, ringrazio le imprese che hanno lavorato qui, i tecnici dell’ufficio tecnico comunale», ha detto Mario Baroni, sindaco di Muccia.

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Venanzo Tomassini

Restano da consegnare 65 Sae, di cui una parte a Pian Di Giove A, 48 a Varano. In quest’ultima zona saranno probabilmente in due step, la prima parte entro venti giorni circa, il resto a fine febbraio. «Ora vogliamo accelerare la fase della ricostruzione, sono state finanziate la chiesa parrocchiale, la Madonna di Col De Venti, la chiesa di Varano, abbiamo chiesto che sia inserita la chiesa Sant’Andrea di Massaprofoglio. Per la chiesa a Pian Di Giove il progetto è pronto, partiranno le opere di urbanizzazione ed i lavori. Per le scuole ne volevamo fare una con Valfornace, ma non si è trovato l’accordo, la faremo da soli», conclude Baroni. A benedire la consegna il parroco don Gianni Fabrizi, presente l’assessore regionale alla Protezione civile Angelo Sciapichetti: «Ringrazio la gente per la grande pazienza e dignità con cui ha atteso questo momento, le Sae sono state ricostruite in questo bellissimo posto, ciò dimostra che non è vero quanto si è affermato, che vogliamo spopolare l’entroterra. Abbiamo voluto ricostruire le Sae nei piccoli borghi, per riportare la gente dove abitava. Adesso mi auguro che il 2018 sia l’anno in cui vedremo aperti i cantieri della ricostruzione». Accanto alle case ocra che da oggi ospitano gli sfollati, ce ne sono due in legno, sopravvissute dal sisma del 1997, di cui una tuttora abitata.

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Il sindaco Baroni con l’assessore Sciapichetti consegnano le chiavi delle sae

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