Sfollati di Tolentino:
«Siamo in un limbo, basta scuse»

SISMA - Il comitato 30 ottobre punta il dito contro le mancate risposte da parte di Comune, Regione ed Erap, soprattutto sulla mancata consegna delle sae: «servono risposte, i terremotati vogliono tornare a casa loro»

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Area container di Tolentino

 

«Gli sfollati di Tolentino sono in un limbo e noi siamo stanchi di aspettare. Busseremo alla Regione, al Comune e all’Erap perché, a un anno e mezzo dal terremoto, non ci basta più “avere un tetto sulla testa”, noi vogliamo la nostra casa». Così il comitato Tolentino 30 ottobre, dopo che nelle scorse settimane con i suoi rappresentanti ha partecipato all’incontro periodico tra la rete dei comitati dei terremotati e la Regione. Per palazzo Raffaello i funzionari e l’assessore alla Protezione civile Angelo Sciapichetti. «Ciò che emerso – dice il comitato – ci lascia disorientati. Tolentino non esiste. Non è stato fatto nulla per le 50 sae richieste dal Comune il 17 maggio 2017, né per la richiesta delle precise metrature richieste dalla Regione al Comune in data 20 giugno 2017. Nemmeno per le oltre 200 domande di sae ad oggi pervenute. Niente di fatto per i continui pellegrinaggi degli sfollati da un posto all’altro, non esiste l’Hotel 77, non esiste nemmeno il capannone in contrada La Rancia (che, l’ultima volta che abbiamo controllato, non era nemmeno accatastato). Non esistono le persone in aumento nei container e non esistono le migliaia di sfollati sparsi ancora in giro per le Marche». E inoltre, a oggi, «nonostante il sindaco Giuseppe Pezzanesi dica a ogni occasione che non vuole le sae, non esiste nessun atto ufficiale che lo attesti. Tutto in sospeso – prosegue il comitato – come la vita dei cittadini di Tolentino. L’assessore Sciapichetti, incalzato sulla vicenda, ci ha risposto “bussate dal sindaco”. Ma noi abbiamo già bussato. Nei giorni scorsi, dopo essere stati liquidati dal sindaco con un simpatico “arrivederci” (senza esserci per altro mai incontrati), abbiamo recapitato alla Regione una lettera che esige chiarezza sulla questione. Basta parlare. Tolentino vuole i fatti. E se Borrelli chiede di avere pazienza, se Pezzanesi non ha ancora una strategia, se Sciapichetti se ne lava le mani, vogliamo risposte. Cosa dobbiamo dire a chi si vede negato il diritto di tornare a casa sua?».



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