di Laura Boccanera
(foto Federico De Marco)
Saldi sottotono, gente solo nel weekend e acquisti oculati. Non ci sono più i saldi di una volta, quando la gente acquistava in maniera indiscriminata quello che poteva servire in futuro o un capo desiderato in sconto. I saldi viaggiano in sordina ad una settimana dall’inizio della stagione degli sconti. Questo l’umore tra i commercianti del centro a Civitanova, i primi a notare un nuovo approccio allo shopping da parte dei consumatori, più oculato, meno emotivo e più razionale. E la stanchezza negli acquisti riguarda più o meno tutti i settori, chi più chi meno.
«Questi giorni sono molto tranquilli – spiega Maria Grazia Fratalocchi di Calzedonia – dopo il weekend dell’Epifania che è stato più intenso questa settimana, il flusso si è allentato molto, speriamo nel weekend. Un cambiamento comunque già visibile è nell’atteggiamento dei clienti. Non si fa più man bassa di tutto, abbiamo venduto molto bene calzini per tutti e collant, leggings un po’ a rilento, ma spesso i clienti acquistano pochi pezzi e poi ritornano».
Poca gente in giro e affari a rilento anche nel mondo della calzatura come testimonia Vittorio Ceteroni di Calzature Regina Elena: «Sono saldi normali, non c’è la ressa o picchi, forse i primi giorni un po’ di più, ma ora pochissimo. Forse la gente sta aspettando l’arrivo dello stipendio, ma per ora è fiacco, soprattutto durante la settimana, un po’ meglio il weekend, ma anche il meteo influisce sull’andamento delle vendite». Un po’ più ottimista Letizia, collaboratrice del negozio di abbigliamento Land art di via Duca degli Abruzzi: «Stiamo andando abbastanza bene anche se tutto si concentra nel fine settimana e noi siamo aperti anche la domenica. Vero è che ultimamente si compra solo quello che serve, si aspettano i saldi per fare quegli acquisti rimandati prima. Però sta andando anche un po’ meglio rispetto all’anno scorso». Una versione diversa quella che invece fornisce Yulia Torres di Chica Loca: «Quest’anno sta andando malissimo – dichiara la titolare – abbiamo lavorato tanto a dicembre, ma ora pochissimo. C’è anche meno gente in giro, stanno tutti al Cuore Adriatico. Ho prodotti che non costano molto, ma pur applicando sconti importanti c’è poca gente che acquista, mi pare che girino anche meno soldi da spendere quest’anno. Ovviamente il centro che si svuota non aiuta e piano piano si va a morire. Da me funzionano meglio i saldi d’estate».
Ha iniziato i saldi solo da oggi e questo fine settimana sarà il vero test per Equivalenza di Luigi Marucci: «Il Natale è andato benino, avevamo prodotti ad hoc per pensierini e regalini vari e abbiamo venduto abbastanza bene. Ora vedremo con le promozioni al 15% e il 3×2. Comunque c’è poco movimento durante la settimana, il weekend poi la gente c’è e in tanti vengono in centro, ma più per una pizza o una passeggiata, vedo pochi sacchetti in giro». Un calo provocato anche dalla febbre da black friday secondo Paola Molè di Dixie, negozio di abbigliamento: «Io questo black friday lo abolirei – spiega – sì è vero che sono due giorni in cui si lavora bene, ma sono due e non ripagano del lavoro di un mese. Quest’anno novembre e dicembre non è stato come lo scorso anno, pensa che la gente già chiede sconti del 50%, si vende il sabato e la domenica e poi zero. Anche il maltempo ci massacra, si mettono tutti nel centro commerciale». Intanto i negozianti si preparano per le iniziative a sostegno del commercio. Ieri sera riunione dell’associazione Centriamo per partecipare ad una serie di iniziative previste da qui alla prossima primavera. «Si è parlato di coinvolgere di più il centro in relazione ad eventi che funzionano come “Il mare in fiore” che si svolge sul lungomare – ha spiegato Mauro Malatini presidente di Centriamo – Si potrebbe pensare a vetrine a tema, a coinvolgere anche il centro e creare un percorso dal centro al lungomare. In alternativa si è pensato all’organizzazione di una festa della primavera o a riproporre la famosa festa delle rose, un evento del 2010 che aveva per la prima volta animato il centro grazie ai commercianti».
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Cambiano i consumi in base ai costumi e al portafoglio.
Noi quarantenni civitanovesi siamo cresciuti con il mito della “vasca” domenicale sul corso, quando i marciapiedi e il corso brulicavano davvero di gente, avecamo le boutique più belle della zona e il nostro centro era l’attrattiva di tutta la provincia, ora se ti trovi a passeggiare nei fine settimana in centro, ritrovi le stesse quantità di persone che a quei tempi avresti incontrato di mercoledi…le discutibili scelte politiche bipartisan dell’ultimo decennio atte solo a promuovere enormi centri commerciali (spesso usati dalla malavita per riciclare denaro sporco) hanno ammazzato quello che era il nostro gioiello.