Indagine dell’Antimafia
sull’azienda di Canil,
il Comune chiede analisi aria e acqua

MATELICA - L'amministrazione comunale annuncia che avanzerà in via precauzionale la richiesta all'Arpam. Sarà inoltre chiesto un incontro con i magistrati. Movimento 5 Stelle e Area Popolare vogliono che sia fatta chiarezza

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Canil

Mauro Canil, presidente del Matelica

 

Indagine sulla Fidea dell’imprenditore Mauro Canil, dopo la presa di posizione del coordinamento regionale di Articolo 1 Mdp, è di oggi la nota dell’amministrazione comunale di Matelica, che chiederà all’Arpam analisi sull’aria e sull’acqua nella zona industriale. “Ci preoccupa la tipologia di reati ipotizzati anche perché sono di competenza della Direzione distrettuale antimafia, un’evenienza che mai si era verificata sul nostro territorio”, scrive l’amministrazione. “Ci auguriamo che la magistratura concluda le indagini il prima possibile in modo da avere una visione chiara dell’accaduto. Per quanto possibile chiediamo di essere aggiornati dei fatti per fornire tutto il nostro appoggio – continua la nota -, chiariamo comunque che le ipotesi di reato riguardano soprattutto la produzione della Rechim, società di proprietà della Fidea spa, che si trova nel territorio della città di Argenta. A scopo preventivo e a tutela dei cittadini abbiamo comunque richiesto all’Arpam di effettuare le analisi sulle acque e sull’aria della zona industriale”. Gli amministratori chiederanno un incontro con i magistrati che stanno effettuando le indagini ed esprimono preoccupazione per il futuro dei lavoratori dell’azienda matelicese: “e per questo abbiamo chiesto ai sindacati di categoria di monitorare la situazione e di tenerci aggiornati”. Qualche giorno fa, su Facebook, si è espresso il Movimento 5 stelle di Matelica: “In attesa che la giustizia faccia al più presto chiarezza su questa vicenda ci auguriamo che l’inchiesta non influisca negativamente sull’immagine della nostra cittadina”. Primo a prendere ufficialmente posizione, all’inizio della scorsa settimana, il gruppo matelicese di Area Popolare: “In attesa che le indagini vengano portate a termine e restando in attesa dell’accertamento oggettivo della verità dei fatti da parte dell’autorità giudiziaria preposta, chiediamo all’amministrazione comunale di essere massimamente vigili e pronti anche ad eventuali azioni di verifica e riscontro – prosegue la nota –, soprattutto siamo preoccupati per potenziali danni economici derivanti indirettamente dalla perdita di immagine e di credibilità della qualità dei nostri prodotti tipici locali, in primis vinicoli, per i legami che possono esserci, veri o presumibili, con la qualità del terreno. In parole povere dovremo agire fin da subito per appurare e rassicurare poi tutti che la nostra non è la “terra dei fuochi” e che eventuali responsabilità singole non potranno mai essere generalizzate e, nel caso, agire per impedire che si generalizzi”.

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