Sull’indagine dell’Antimafia che coinvolge anche l’imprenditore Mauro Canil, patron del Matelica calcio, interviene in una nota il coordinamento regionale di Articolo 1 Mdp. “Le notizie dei giorni scorsi circa l’indagine svolta dalla procura Antimafia di Bologna, destano grande preoccupazione. L’ipotesi è di riciclaggio di rifiuti tossici pericolosi industriali, non trattati (come invece prevede la normativa) da parte di un’azienda di Argenta nel Ferrarese e conseguente vendita sul mercato come materie prime nel ciclo dei solventi ed affini, ad un’azienda del Maceratese dello stesso gruppo ed a altre”, lo afferma in una nota il coordinamento regionale Marche di Articolo 1 Mdp. “Le accuse, se confermate, sono gravi, per la tipologia di reato: reati ambientali, la messa in commercio nel ciclo produttivo di rifiuti tossici non trattati; per l’interessamento della stessa Procura Antimafia: possibilità di infiltrazioni criminose nel nostro tessuto produttivo e sociale – rileva il gruppo politico – per la dimensione del giro di affari ipotizzato: decine di milioni di euro; per il coinvolgimento di aziende della nostra Regione; per le possibili conseguenze sia in termini di sicurezza ambientale e sanitaria, sia in termini di danni indiretti, derivanti dal vedere associato il nostro territorio che punta alla qualità a simili attività”. Il gruppo chiede di fare chiarezza sulla vicenda e che “ci sia rapidità nel lavoro dei magistrati inquirenti e della giustizia; che siano comunque in attesa della fine delle indagini salvaguardate le condizioni di sicurezza per la popolazione e per l’ambiente, e a tale scopo che gli organi dello Stato per funzione, svolgano immediatamente i controlli necessari sul territorio per avere la certezza che non ci siano rischi e danni per la popolazione e per l’ambiente; come da parte delle forze inquirenti ci sia la dovuta informazione circa la possibilità di infiltrazioni di tipo mafioso nella nostra regione”. Il coordinamento regionale Art 1 Mdp conclude: “Esprime infine vicinanza ai lavoratori delle aziende coinvolte, di certo ignari delle ipotizzate azioni criminose e di certo da tutelare, come agli amministratori locali che per vicinanza e responsabilità amministrative si dovranno trovare ad affrontare una questione così delicata e complessa”.
Gestione illecita rifiuti pericolosi, Mauro Canil: “Estranei ai fatti”
Rifiuti speciali e pericolosi rimessi sul mercato senza trattamenti Indagato l’imprenditore Canil
É cominciata la campagna elettorale. Pochi voti al caro prezzo della vita delle persone. Caro Massimo Montesi fai scrivere il coordinamento regionale per pararti il di dietro. Siete pessimi politici e soprattutto spero restiate a piedi
Ci mancava solo questo. Adesso stamo apposto.
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