Rifiuti speciali e pericolosi
rimessi sul mercato senza trattamenti
Indagato l’imprenditore Canil

INDAGINE - I carabinieri forestali hanno scoperto una attività illecita che ha portato al sequestro di una ditta di Argenta, di fatto di proprietà della Fidea, società dal patron del Matelica Calcio. Cinque le persone indagate

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Carabinieri forestali (foto d’archivio)

 

Migliaia di tonnellate di rifiuti speciali e pericolosi sarebbero state rimesse sul mercato senza alcun trattamento, sotto forma di miscele per realizzare solventi. Lo hanno scoperto i carabinieri forestali dell’ Emilia Romagna in con una indagine coordinata dalla Dda della procura di Bologna che ha portato al sequestro di un’intera azienda chimica ad Argenta, nel Ferrarese, la Rechim. Nell’operazione sono coinvolte altre due società: una a Matelica, la Fidea dell’imprenditore Mauro Canil, specializzata nella vendita di diluenti e di fatto proprietaria della ferrarese e un’altra nel Lodigiano. Il patron del Matelica calcio compare tra i cinque indagati. Tra questi ci sono amministratori, direttori area e responsabili ambientali dell’azienda di Argenta. Tutte accusate di traffico illecito di rifiuti pericolosi, uno indagato anche per frode in commercio. Benché autorizzata al recupero e al trattamento dei rifiuti, l’azienda di Argenta avrebbe in molte occasioni evitato di fare le lavorazioni per rendere innocue le scorie rimettendole sul mercato dopo un cambio di etichetta sui fusti.



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