E’ un legame antico con la città di Tolentino quello della famiglia Gentiloni Silveri, tanto che il premier Paolo volle visitare la basilica di San Nicola già lo scorso novembre da ministro degli Esteri (leggi). Ora un altro Gentiloni, il professore Francesco, anche lui romano ma di casa a Tolentino, cugino del presidente del Consiglio, ha offerto la propria collaborazione a titolo gratuito al fine di contribuire alla ricostruzione del complesso monumentale di San Nicola e del convento dei Padri Agostiniani. Il professore Gentiloni Silveri, è laureato con lode in economia e commercio, è iscritto all’albo dei Commercialisti e dei Revisori contabili, ha notevole esperienza nel coordinamento di progetti anche molto complessi, di livello nazionale e internazionale, ha avuto incarichi di insegnamento in università italiane. Il palazzo di famiglia dei Gentiloni è proprio vicino alla Basilica di San Nicola, uno dei principali santuari dell’Italia centrale, risalente al secolo XIII, seriamente danneggiata dal sisma ed è stata definita dal presidente del Consiglio “un simbolo mondiale”.
Gli interventi che Francesco Gentiloni è chiamato a coordinare prevedono l’acquisizione di elementi necessari per la predisposizione di un programma economico e finanziario di ricostruzione preliminare, la proposta del programma a privati qualificati al fine di reperire fondi ulteriori rispetto a quelli previsti dalle norme sulla ricostruzione, la verifica della potenziale contribuzione pubblica e dei tempi di erogazione, l’individuazione di finanziamenti in anticipazione della contribuzione pubblica, la redazione del programma economico-finanziario definitivo di ricostruzione e degli interventi necessari e il monitoraggio degli interventi previsti, secondo i più elevati standard qualitativi e di controllo.
La ricostruzione della Basilica di San Nicola da Tolentino e dell’annesso convento dei Padri Agostiniani costituisce senz’altro una priorità per la città in quanto essi costituiscono un punto di riferimento, un simbolo e il luogo più conosciuto e di maggiore richiamo. Tale ricostruzione, che pure avverrà anche con l’utilizzo dei fondi pubblici previsti dalla legislazione sul sisma, se effettuata nei tempi previsti dalle norme, si prevede potrà essere completata solo in tempi lunghi e quindi il reperimento di fondi alternativi potrebbe dare avvio agli interventi di ricostruzione in tempi molto minori e inoltre l’attività di coordinamento proposta sarebbe senz’altro utile per il migliore andamento di tutte le complesse fasi necessarie al recupero di un bene del genere. L’attività di coordinamento affidata dalla giunta al proponente non sarà alternativa alle figure di carattere tecnico che la legislazione sui lavori pubblici prevede e che dovranno essere scelte secondo quanto indicato dalle norme.
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