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Quando i Ramones vennero in città:
i punk negli occhi di un ragazzino

MEMORIE - Nel 1993 la band americana che rivoluzionò la storia della musica tenne un concerto a Macerata. Il palas venne letteralmente preso d'assalto, ingenti i danni alla struttura. Domani il batterista Marky Ramone suonerà al Fool Festival di Morrovalle

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I Ramones

di Marco Ribechi

Il 15 maggio 1993 era una piacevole domenica assolata che già annunciava l’arrivo dell’estate. C’era stato un acquazzone in mattinata ma ben presto le nubi avevano lasciato spazio al sole che era riuscito a scaldare subito l’aria. Non si stava a casa quando c’era il sole, le madri buttavano i ragazzini in strada ordinando di rientrare appena avesse fatto scuro. Questa regola era molto odiata visto che ci sono dei giorni, in inverno, in cui il sole scende alle 16 e neanche si faceva in tempo ad uscire che già era notte. Ma per fortuna in primavera si poteva rientrare molto tardi. Quella domenica, in via Brigata Macerata, un gruppo di piccoli amici si divertiva a sgommare con la bicicletta sulle strade che, vista la recente urbanizzazione, ancora sapevano di nuovo. Tra un’impennata e l’altra, a metà pomeriggio, i bambini decisero di riposarsi sotto l’ombra degli alberi della “Gabbetta”, la striscia di vegetazione che divide via Brigata dal palazzetto dello sport. E fu in quel momento che li videro arrivare.

 

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Giovani punk in una foto d’archivio

 

Scendevano a piedi lungo via Mameli, soli o in gruppo, puntando nella loro direzione. Decine di giovani ragazzi con i capelli colorati delle tinte più svariate, con creste e occhiali da sole, giacconi di pelle scura, borchie, pantaloni attillati logori e strappati. Tutti con almeno una bottiglia di birra in mano. Che cosa volevano da quei bambini? Perché stavano attraversando proprio una strada senza uscita come via Brigata Macerata? Il primo della fila si avvicinò e disse: «Ragazzini, sapete dove si passa per andare al palazzetto?». Certo che lo sapevano. Evidentemente avevano tutti sbagliato strada e invece che passare per via Mugnoz avevano tirato dritto ed erano arrivati nel loro quartiere. In quegli anni non esistevano ancora la galleria, la rotatoria e la strada che costeggia il palazzetto. Per loro fortuna c’era un sentiero nei campi tracciato dai bambini in inverno con le gare di slittini, in autunno per andare a vedere gli allenamenti della pallavolo femminile, la Bulli & Pupe, in primavera con le biciclette. «Questa strada è sbagliata – risposero con aria saccente – ma puoi passare attraverso quelle due piante, più avanti c’è uno stradino, basta che vai sempre dritto». Il ragazzo si accese una sigaretta, salutò e continuò per la strada che gli avevano mostrato. Sembrava felice di doversi infangare per arrivare al luogo del concerto.

 

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Il palazzetto dello sport di Fontescodella

 

L’unica cosa che i bambini riconobbero era il giubbotto di pelle: il fratello di uno di loro ne aveva comprato uno uguale a Londra, durante una vacanza studio. Si chiamava kiodo e il nome era talmente figo che tutti lo volevano, ma a Macerata non esisteva. Dopo il primo tanti altri vestiti uguali, con il kiodo, figure mai viste, a tutti davano la stessa risposta. Il bambino che aveva riconosciuto il giaccone di pelle quando tornò a casa raccontò la storia ai suoi genitori che gli dissero senza sorpresa: «C’è un concerto, ci va anche tuo fratello». Il fratello tornò a casa con gli occhiali spezzati in tre ma a quel tempo i genitori non potevano neanche immaginare cosa significasse “pogare”. Solo dopo alcuni anni capì che quel 15 maggio a Macerata era passata una delle pietre miliari della storia della musica mondiale: i Ramones. La band statunitense che nel 1976 aveva inventato il punk rock, condizionando il modo di suonare di ogni futuro musicista. Il punk è stato probabilmente il movimento di rivoluzione sociale e musicale più forte nella recente storia moderna, il puro nichilismo, la distruzione di ogni valore precostituito.

 

 

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Un’esibizione dei Ramones

 

Quel giorno tutto questo era arrivato a Macerata e la fortuna di abitare vicino al luogo del concerto aveva anticipato di vari anni il contatto di quel gruppo di bambini con questa realtà. In quell’anno i Ramones portavano in tour uno dei loro ultimi dischi, Mondo Bizarro che conteneva i pezzi Poison heart, Strength to endure e la cover dei Doors Take it as it comes. Ma il brano più adrenalinico era senza dubbio Anxiety. Non si sa perché scelsero di fare una data nella tranquilla e soporifera Macerata. La spiegazione più diffusa era che a quel tempo la band aveva un manager di Recanati. Quel che è certo è che il palazzetto seminuovo, i lavori erano stati consegnati nel 1989, venne praticamente devastato. Non era rimasta una porta attaccata al muro. I bambini entrarono il giorno dopo, come spesso facevano, durante le pulizie. Il palas sembrava un campo di battaglia, a terra c’erano pezzi di ogni possibile oggetto tanto che uno si mise a cercare la stanghetta degli occhiali del fratello, reduce dallo spettacolo. Il più fortunato trovò due banconote azzurre con la faccia di Volta, 10 mila lire, praticamente due paghette. I Ramones avevano devastato il palazzetto per la seconda volta in pochi anni: il 3 marzo del 1991 a menare forte erano stati i Litfiba durante la tournèe di El Diablo. Dopo quei due episodi i concerti al palazzetto vennero vietati per almeno 10 anni.  Chissà quante persone si accorsero che quella volta, i Ramones, vennero a Macerata…

 

(Chi possiede video o fotografie di quella giornata può contattare la redazione all’indirizzo mail info@cronachemaceratesi.it. Il materiale sarà aggiunto in calce all’articolo)

 

Il primo luglio il batterista dei Ramones, Marky Ramone, suonerà a Morrovalle domani sera in occasione del Fool Festival  



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