John Palmieri della Fp Cgil Macerata
Con una riunione e la firma di 36 sindacalisti è tornata in scena la rappresentanza sindacale unitaria di Area vasta 3 (Rsu). L’assemblea c’è stata lunedì, dopo un anno di stop e di dissapori tra le sigle sindacali. La tempesta tra i rappresentanti dei lavoratori della sanità maceratese non si è placata. Ma in ogni caso “siamo riusciti a farla ripartire – dice la Fp Cgil di Macerata in una nota – con serietà e grazie al coinvolgimento delle sigle maggioritarie”. Anche perché le priorità dei lavoratori sono altre: “la mobilità del comparto, il piano pronte disponibilità ancora da attuare e la stabilizzazione di tutti quei coordinatori che da anni aspettano il concorso per ufficializzare la loro posizione”. Domani la Rsu incontrerà il direttore Alessandro Maccioni. Tra gli argomenti da affrontare anche “la comunicazione dei fondi contrattuali definitivi – dice la Cgil – già oggetto di serrati confronti con i vertici sindacali. E il piano occupazionale che è ancora in attesa di confronto, soprattutto in vista del prossimo periodo delle ferie estive, con gli organici in perenne carenza.” In ogni caso l’importante per le “buone relazioni sindacali – conclude la nota – è l’unitarietà e centralità della Rsu: da qui ripartiamo per raggiungere risultati importanti e attesi da tempo, nell’interesse dei lavoratori e con lo spirito propositivo che ci rappresenta da sempre”.
Elisabetta Guglielmi
Unitarietà chiamata a gran voce anche dal sindacato degli infermieri Nursind di Macerata, tra i firmatari dell’8 maggio e che non ha gradito le uscite della Uil contro la Cisl all’indomani dell’incontro (leggi l’articolo). “In nome della correttezza e della responsabilità personale che coinvolge ognuno di noi – dice in una nota Elisabetta Guglielmi della Nursind – invito a evitare attacchi interni strumentali che depotenziano l’azione corale di tutti i rappresentanti dei lavoratori.” E aggiunge in vista dell’incontro di domani: “Se le nostre richieste non avranno risposte adeguate siamo pronti a proclamare lo stato di agitazione”.
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