L’esodo degli sfollati:
“Pieroni ha fallito,
non abbiamo più certezze”

SISMA - Il comitato "La terra trema noi no" denuncia ritardi e assenza di risposte a dieci giorni dalla scadenza dei contratti con le strutture che ospitano chi è rimasto senza casa a causa del terremoto

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I terremotati al camping Holiday a dicembre

 

“Gli sfollati, a dieci giorni dalla scadenza del contratto di ospitalità, non sanno ancora dove devono andare”. Così in una nota il comitato “La terra trema noi no” punta il dito contro l’assessore regionale al Turismo Moreno Pieroni dicendo che “la sua azione di mediazione è fallita. Non sono stati comunicati i criteri in base ai quali si sceglierà chi deve essere spostato e chi no e questo crea una guerra tra poveri, disparità di trattamento e tensioni tra gli sfollati. Si evidenzia disparità di trattamento anche tra gli albergatori, tra coloro che hanno deciso di tenere gli sfollati e chi no. Se esiste questa situazione ci sono precise responsabilità politiche, a partire dai ritardi per le Sae”. Poi c’è il paradosso, dice il comitato, di “strutture che in inverno normalmente sono chiuse e che hanno trovato presenze e reddito anche per i mesi invernali e nonostante abbiano triplicato il loro reddito, non vogliono più tenere gli sfollati. E’ evidente la contraddizione tra il fatto che si denunciano perdite economiche da parte di località blasonate per calo di presenze turistiche e poi si difendono le “prenotazioni” di alcune strutture a Porto Sant’Elpidio, che starebbe vivendo un particolare boom turistico, quando nel resto delle Marche ci si lamenta perché il turismo è in calo”.

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Moreno Pieroni

A pagarne le conseguenze “chi non ha più una casa, costretto a subire danni psicologici che neanche il terremoto ha fatto, senza la certezza di un posto dove stare”. E poi “i sindaci su cui è stato scaricato il difficile compito di decidere le sorti dei loro concittadini. Affermare, come ha fatto l’assessore Pieroni, che c’è chi sta creando inutili conflitti per visibilità personale, è la classica scappatoia di chi nel torto non sa cosa dire. Le persone che dormono al caldo delle loro belle case – conclude il comitato – non sanno cosa significa non avere più certezze, vedere i sacrifici di una vita distrutti in pochi secondi, ritrovarsi ogni giorno a pensare cosa sarà di noi, tra le mille preoccupazioni che ogni giorno assalgono la nostra mente, dobbiamo anche preoccuparci di che fine faremo. La verità è che dall’incontro con Pieroni non sono uscite soluzioni, se non dover ancora aspettare che vengano dati i nomi delle strutture ospitanti e criteri scritti con i quali si determina chi ha diritto a rimanere dove si trova. Ci si è posti il problema dei danni psicologici che si arrecano a chi contro la propria volontà sarà costretto a spostarsi? Non era molto più semplice far rispettare un contratto e dare un po’ di tranquillità e serenità a chi in questo momento non ne ha? Eppure nell’incontro avuto il 23 marzo con alcuni membri del nostro comitato le affermazioni dell’assessore Pieroni sono state ben altre”.



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