Sisma, oltre 7mila opere salvate in 7 mesi dall’Unità di crisi di coordinamento regionale (Uccr) delle Marche, che opera in stretta collaborazione con i carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale (Ntpc), comandati dal maggiore Carmelo Grasso. Il 90% delle opere portate in salvo, schedate e imballate dalle squadre composte da tecnici del Mibact e dai carabinieri del Ntpc, è stata ricoverata in depositi delle province maggiormente colpite dal terremoto, principalmente di proprietà delle diocesi. Il 10% di esse (si tratta di oltre 750 beni mobili) è stato invece ricoverato nei locali individuati all’interno della mole Vanvitelliana di Ancona, all’interno di spazi appositamente predisposti e in condizioni microclimatiche ottimali, un deposito temporaneo che si avvia a diventare un modello per la gestione dei beni culturali mobili sottratti al sisma. «Grazie ad un immediato accordo con l’Istituto superiore per la conservazione e il restauro del ministero per i Beni culturali, diretto dall’architetto Gisella Capponi, all’interno del deposito della Mole è stato istituito un laboratorio di pronto intervento e di messa in sicurezza delle opere danneggiate – dice l’Uccr in una nota –. Dal mese di marzo si alternano nelle attività di consolidamento squadre di giovani restauratori formati presso lo stesso prestigioso istituto, sotto la guida di tutor e di esperti responsabili (dottoressa Capanna, dottor Scarpitti, dottoressa Rorro). Le azioni di pronto intervento sono fondamentali per la messa in sicurezza dei beni culturali mobili danneggiati in seguito al sisma. Dopo avere collocato in maniera idonea le opere all’interno del deposito, avere verificato la schedatura effettuata in occasione del recupero e avere abbinato l’opera alla scheda di catalogo, ne viene riscontrato lo stato di conservazione, stabilendo il “codice di urgenza” con il quale intervenire per stabilizzarne le condizioni». L’unità di crisi delle Marche è coordinata da Giorgia Muratori, le attività vengono svolte con il supporto della Soprintendenza archeologica delle Marche, guidata da Carlo Birrozzi.
Salvati dipinti, statue e 140 metri di archivio storico (le foto)
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