di Maurizio Verdenelli
Muccia ha richiesto oggi ufficialmente alla protezione civile 167 casette. Arriveranno in estate, non si sa ancora se all’inizio o con le prime piogge ad annunciare l’autunno. “Ho visto che tutto sommato, sono accettabili” dice al telefono Mario Baroni, sindaco di Muccia dei moduli Sae, acronimo che ha sostituito nella ‘legendà sismica Mam e container e sta ad indicare ‘Soluzione abitativa d’emergenza’. Baroni, le casette (di varie metrature: 40, 60 ed 80 metri quadrati) le ha potute vedere di persona. Nei giorni scorsi, prima della cerimonia ufficiale di consegna, ieri ad Amatrice con molte proteste da parte della popolazione: “Sette mesi per avere casette, anzi container travestiti da casette”. “Mi sono incontrato ed ho conosciuto di persona colui che è diventato un po’ il sindaco del terremoto del Centroitalia, Sergio Pirozzi – dice il primo cittadino di Muccia- Una persona stupenda che ho invitato da noi. Mi ha promesso che verrà appena potrà”. I due sindaci hanno avuto un colloquio stretto, confidenziale senza cedimenti alla diplomazia: sono entrambi a capo di due comunità che il terremoto ha percosso rovinosamente. “I danni ad Amatrice sono enormi e troppo lunghe le attese per la ripartenza mi ha confermato Pirozzi. Tra la cittadina laziale e la nostra a cavallo tra Marche ed Umbria c’è ormai un patto d’amicizia: cammineremo insieme. Con me è venuto il consigliere comunale Stefano Antonelli ed è stato un viaggio lungo: due ore, quasi il doppio di quello normale, prima delle scosse. Abbiamo dovuto fare paesino per paesino e più ci si avvicinava, più ci si stringeva il cuore a noi che viviamo ogni giorno da fine ottobre un dramma gravissimo dal quale si spera di poter riemergere. Tuttavia, stavolta più di sempre, abbiamo bisogno dell’aiuto determinante dello Stato”.
Intanto a Montecitorio, in queste ore, in commissione Ambiente è iniziata la discussione sul terzo decreto legge che arriverà in aula martedì 21 prossimo. L’onorevole Oreste Pastorelli (Psi), in linea con la proposta di legge del suo partito (leggi l’articolo) per la Zes (zona economica speciale) ha presentato dodici emendamenti. “La priorità -ribadisce Pastorelli- è l’occupazione. Per questo ho proposto che le imprese che si insedieranno nel cratere entro il 31 dicembre 2018 – sia di natura industriale, artigianale, commerciale o agricola – siano esentate dall’Iva. Dovranno però mantenere l’attività all’ interno dei territori colpiti dal sisma sino alla fine del 2033, assumendo il 60% di personale residente. Le imprese potranno usufruire delle esenzioni da Ires, Irpef, Irap, Imu, imposte sui trasferimenti di terreni e fabbricati, oltre alla riduzione dei contributi sulle retribuzioni da lavoro dipendente a carico del 50% sui contratti a tempo indeterminato. Una sforbiciata netta, che potrebbe davvero far ripartire il territorio. Chiaramente ho proposto di avviare il potenziamento del trasporto pubblico locale al fine di favorire la ripresa e supportare la sostenibilità ambientale e sociale della ricostruzione e del rilancio delle attività economiche. Mi preme poi sottolineare – conclude Pastorelli – l’importanza che avranno gli istituti scolastici nella fase di ricostruzione. Per questo ho presentato degli emendamenti che per il prossimo anno scolastico prevedono l’assegnazione in via prioritaria dei posti vacanti ai docenti di ogni ordine e grado che hanno la residenza nei comuni terremotati”.
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Chi non sa brillare di luce propria cerca di brillare di luce riflessa. Se invece di tante “passeggiate”,cene o feste ci si dedicasse più all’ascolto dei propri cittadini, forse il sindaco di Muccia sarebbe più produttivo. E’ riuscito solo ieri a ordinare le casette ma ancora non si sa dove andranno posizionate e ancora non si vede un lavoro. Va da Pirozzi ma a Muccia, contrariamente a tutti gli altri paesi, non c’è una messa in sicurezza, va da Pirozzi che riesce a sostentare i suoi concittadini tutti per quattro anni, mentre lui scrive sul sito del comune che non ha chiesto aiuti a nessuno e non sostenta neanche quelli che sono in grosse difficoltà, forse perché non sono suoi elettori, non paga le autonome sistemazioni trattenendo i soldi regionali per giorni e giorni e la trasparenza è un optional. Pirozzi, le faccia un po’ di scuola, se riesce a capirla ed ad apprenderla.