Il taglio del nastro all’asilo container di Caldarola
Gabriel e Sara
di Federica Nardi
«Il terremoto ha provato a separarci ma la scuola e la nostra amicizia hanno prevalso su di lui». Hanno 13 anni Sara e Gabriel e con queste parole stamattina hanno accolto la delegazione marchigiana ed emiliana arrivata per tagliare il nastro alla fabbrica che ora è la scuola media ed elementare di Caldarola. «Qua ora possiamo ripartire – dicono i due 13enni – ci troviamo bene e al sicuro. Il nostro futuro è tutto davanti ai nostri occhi. Spetta a noi oggi far risorgere il nostro paese». Accanto al fabbricato il nastro si taglia anche all’entrata dei container, donati dal comune di Cento, che ospitano l’asilo dal 5 dicembre. Una festa per tutti, piccoli e grandi. In città dalle 9,30 sono arrivati il presidente della Regione Luca Ceriscioli, il governatore dell’Emilia Stefano Bonaccini, il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio, i sindaci di Caldarola e Cento Luca Maria Giuseppetti e Fabrizio Toselli che hanno prima visitato la zona rossa, nel centro storico.
Alle porte della città, nella zona industriale dove sono state aperte le scuole provvisorie, li hanno aspettati a lungo i piccoli della materna giocando in cerchio e cantando filastrocche. Oggi è un giorno speciale per loro: hanno indossato grembiulini puliti e i sorrisi di chi si rivede dopo tanto tempo, anche se da quel terremoto del 30 ottobre sono passati solo due mesi. Pochi per un bimbo dell’asilo, un’infinità per una città che non ha più la strada principale, che attraversa la zona rossa, costringendo a un’odissea chi la deve scavallare. Ma Ceriscioli promette soluzioni: «c’è la necessità di ripristinare il percorso ma la via principale è messa a rischio da edifici pericolanti. Il Piano regolatore di Caldarola prevedeva un bypass, quindi proveremo a concentrarci su quello. L’Anas sta ancora facendo la valutazione economica, poi valuteremo tra costi e fattibilità il percorso più rapido». A tagliare il nastro delle scuole anche la preside Fabiola Scagnetti: «non stiamo inaugurando una grande opera ma in questo momento di passaggio sentiamo la vostra vicinanza. Perdere le scuole è come perdere casa per una famiglia. Ma la scuola resta nei legami e nella comunità. In questi mesi abbiamo imparato cose nuove, come a farci aiutare. Fino a poco tempo fa abbiamo accolto ora abbiamo avuto bisogno di accoglienza. La vostra – ha detto rivolta alla delegazione emiliana – è stata così calorosa che ci commuove». E su questa scia il governatore dell’Emilia (che a Caldarola dall’inizio della crisi sismica ha inviato 236 volontari), conferma l’impegno preso: «Puntare sui bambini è puntare sul futuro – dice Bonaccini – Ci siamo e ci saremo per quello che serve. Domenica arriveranno altri moduli per altre necessità come la chiesa. Il consorzio prosciutto di Parma inoltre manderà un notevole finanziamento per la mensa scolastica».
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Penso che sia il caso di iniziare a puntellare seriamente qualcosa in centro storico, come stanno facendo in gran parte dei Comuni limitrofi, ci sono sicuramente fabbricati agibili e strade da poter riaprire, altrimenti fra poco a Caldarola gran parte delle persone non torneranno più, sia tra i residente che tra i possessori di seconde case.